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Visualizza Versione Completa : Nutrimento dei coralli SPS: luce e predazione quanto contano sul reef e in vasca?



Paolo Piccinelli
27-05-2014, 15:04
Leggendo in giro sui social posizioni discordanti, mi è venuta voglia di aprire questa discussione per conoscere i vostri pareri in merito alle differenze delle fonti nutritive dei coralli in natura e in vasca.

In particolare la discussione è partita da fotografie come questa:

3429
(laguna di Berenice agosto 2012)

In cui si vede una colonia di acropora bella colorata e cresciuta fin quasi alle dimensioni di un albero in condizioni di luce "scarsa" per i parametri acquariofili.
Si vede anche acqua all'apparenza torbida, acqua che fotografata da vicino (e di notte) risulta essere non torbida, bensì piena zeppa di potenziali prede per i polipi corallini:

3430
(laguna di Berenice agosto 2012 - notte)

Quindi, il nocciolo della questione è: quanto dipendono i coralli dalla luce e dalle altre fonti di cibo in natura e quanto invece in acquario?!?

IMHO in natura (soprattutto in laguna) i coralli derivano buona parte del nutrimento dallo zooplancton catturato con i polipi, in parte dai batteri e dal particolato organico captati tramite il rivestimento di muco e per una terza parte tramite le zooxanthelle simbionti.
(più altre frazioni meno rilevanti da altre sorgenti ancora)
Qualitativamente, zooplancton e batteri forniscono i mattoni per costituire nuova biomassa (fosforo, azoto, etc.) e le zooxanthelle forniscono l'energia sotto forma di zuccheri.

In acquario i coralli assorbono organico disciolto (in vasca ce n'è moltissimo rispetto all'oceano), batteri e particolato col muco, ma quasi zero prede vive.

Quindi, secondo voi, le loro esigenze di luce cambiano?
Ne vogliono di più, di meno?
Si nutrono anche delle alghe simbionti oltre che dei prodotti della fotosintesi da esse operata?
I colori possono essere ottenuti solo con oligotrofia e luci da stadio, oppure anche in altro modo?

Dimauro Giovanni
27-05-2014, 15:17
Paolo secondo Schimek il nutrimento e la base la luce o altro sono i mezzi .

giula979
27-05-2014, 15:27
Minchia, sono 20 minuti che provo a scrivere qualcosa, ma mi incarto sempre... Mi siedo in un angolo e seguo interessato... smoking

Paolo Piccinelli
27-05-2014, 15:27
Condivido in pieno, infatti è esattamente quello che ho scritto sopra:


zooplancton e batteri forniscono i mattoni per costituire nuova biomassa (fosforo, azoto, etc.) e le zooxanthelle forniscono l'energia sotto forma di zuccheri.

msn010

bibarassa
27-05-2014, 16:26
Per me ci vuole più luce per compensare quello che manca dal nutrimento fornito dallo zooplancton. In pratica in vasca essendoci poco o niente di zooplancton bisogna fornire quello che manca attraverso le zooxantelle. Mi sembra di aver letto da qualche parte che i coralli regolano la densita di zooxanthelle cibandosene.
Un corallo ben nutrito ha anche l'energia adeguata per avere bei colori carichi.....e non slavati

ZON
27-05-2014, 17:45
il problema non e' piu o meno luce...ma la luce GIUSTA...

oltre al nutrimento giusto che vuole dire ne troppo poco (tiraggi) ne troppo (problemi)

i prodotti commerciali vanno benissimo e le plafoniere anche..il vero problema da simulare e' la corrente IMHO..che in profondita' nel mare e' assolutamente inimitabile dalla miglior vortech o tunze che esista..

ZON
27-05-2014, 17:45
non per niente la crescita piu bella l'ho sempre vista con vortech abbinate a wavebox tunze..coralli con forme similissime al naturale

Filmanei
27-05-2014, 18:11
io ho solo una considerazione, il polipo di un corallo è evolutivamente un "predatore", però è adattabile, quindi se c'è abbondanza di cibo è energeticamente conveniente per lui usare la propria energia per estroflettere e predare ma l'uso della simbiosi con le zooxanthelle è parte variabile del bilancio energetico che fa parte del suo bisogno.
Del resto esistono in natura coralli con o senza zooxanthelle, ma tutti hanno in comune la capacità predatoria.
Voglio anche sottolineare che ancora sulla pagina NOAA è detto esplicitamente che il magnifico colore dei coralli è dato dalla loro presenza
http://coralreef.noaa.gov/aboutcorals/coral101/symbioticalgae/

ZON
27-05-2014, 18:24
il NOAA puo' attaccarsi a sta ceppa..a me piacciono senza emoticon-cartoon-022

il colore deve averlo il tessuto...altro che le alghe sopra.

Filmanei
27-05-2014, 18:34
aspè che mò gli scrivo: "According to ZON, you can attach to this dick..."
emoticon-cartoon-013

ZON
27-05-2014, 19:00
esatto...bravo! smoking

Valentina84
27-05-2014, 19:15
Io ho notato con un echinata ice fire che i coralli di profondità prediligono acqua molto grassa. In questo periodo in cui la vasca è piuttosto grassa è molto blu, se tiro perde intensità pur mantenendo il corpo bianco. Mi sono fatta un idea, essendo animali di profondità, e quindi nutrendosi poco tramite fotosintesi, hanno sviluppato maggiormente rispetto a gli altri sps la predazione e l'alimentazione tramite osmosi dei tessuti. Questo è il motivo principale per cui nelle nostre vasche stentano e spesso deperiscono. Non riescono ad alimentarsi sufficientemente

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Valentina84
27-05-2014, 19:24
3432

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Valentina84
27-05-2014, 19:25
Questa Jacquelinae è da febbraio in vasca, e pur essendo posizionata quasi totalmente in ombra a parte un paio di punte non muore....della luce gliene importa ben poco

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Filmanei
27-05-2014, 19:43
scherzi a parte, il discorso fatto sul NOAA secondo cui le zooxanthelle, pur essendo alghe, hanno una colorazione variegata che è quella visibile sul corallo la si ritrova in diverse altre letture

Paolo Piccinelli
27-05-2014, 20:02
Mmmmhhhh le alghe sono color ambra, al massimo danno riflessi verde fluo con gli attinici, ma io non ricordo di aver mai letto che conferiscano altri colori all'animale

Vale, concordo con la tua deduzione per quanto riguarda la vasca, invece in mare IMHO si nutrono prevalentemente tramite i polipi e principalmente la notte quando il plancton risale dal fondo.

Su reefkeeping magazine ci sono degli splendidi articoli di Borneman sull'argomento che portano in bibliografia diversi studi sperimentali.
Ricordo un passaggio in cui diceva che in un metro quadrato di reef front passa un chilo e mezzo di cibo vivo al giorno se si sommano tutti i microorganismi predabili dai coralli... Una quantitá pazzesca.

Filmanei
27-05-2014, 20:13
Mmmmhhhh le alghe sono color ambra, al massimo danno riflessi verde fluo con gli attinici, ma io non ricordo di aver mai letto che conferiscano altri colori all'animale

Vale, concordo con la tua deduzione per quanto riguarda la vasca, invece in mare IMHO si nutrono prevalentemente tramite i polipi e principalmente la notte quando il plancton risale dal fondo.

Su reefkeeping magazine ci sono degli splendidi articoli di Borneman sull'argomento che portano in bibliografia diversi studi sperimentali.
Ricordo un passaggio in cui diceva che in un metro quadrato di reef front passa un chilo e mezzo di cibo vivo al giorno se si sommano tutti i microorganismi predabili dai coralli... Una quantitá pazzesca.


si, capisco la tua perplessità ed infatti ho detto che ho letto anche da altre parti, non che sia una affermazione generale...
ma al NOAA lo ripetono ovunque: http://oceanservice.noaa.gov/education/kits/corals/coral02_zooxanthellae.html
" In addition to providing corals with essential nutrients, zooxanthellae are responsible for the unique and beautiful colors of many stony corals. "

giula979
27-05-2014, 20:14
Beh, gli lps hanno le zooxantelle e non smarronano


Inviato dallo spazio cosmico

Valentina84
27-05-2014, 20:42
Giulia eccome se smarronano!

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kialilly
27-05-2014, 22:01
Ricordo un passaggio in cui diceva che in un metro quadrato di reef front passa un chilo e mezzo di cibo vivo al giorno se si sommano tutti i microorganismi predabili dai coralli... Una quantitá pazzesca.

Sì, anche Shimek ha detto proprio che di notte nel volume che corrisponde ad una vasca da 400 litri passano 750 grammi di potenziali prede (di giorno invece tale quantità viene quasi completamente catturata dai pesci della barriera), quindi di sicuro in natura tutti i nostri coralli predano alla grande!

Filmanei
27-05-2014, 22:33
Per me la predazione è assolutamente fondamentale

bibarassa
28-05-2014, 23:23
Filmanei,
concordo l'energia che ricevono cibandosi di zooplacton è maggiore di quella ottenuta con qualsiasi altro alimento, tipo batterioplancton e i prodotti (carboidrati e altro che non ricordo) forniti dalle zooxanthelle

ZON
29-05-2014, 09:57
ma non si puo'..e quindi ci dobbiamo arrangiare con quello che abbiamo e possiamo dosare..

vi pregherei cortesemente di riflettere che quello che tutti abbiamo in salotto in comune col mare ha giusto il sale..anzi manco quello a volte ..punto.

giula979
29-05-2014, 10:14
Domanda del mattino: Secondo voi esiste un punto in cui la gestione della vasca può avvicinarsi alle condizioni naturali? Parlo in termini di dimensioni tipo, ad esempio, le gigantesche vasche reef presenti in alcuni acquari?
Io so, per dire, che nel mio nano faccio fatica anche solo a tenere una popolazione autosufficiente di "pods" (copepodi e anfipodi) e che se inserisco un predatore benthonico stermino tutto; in una vasca reef grande, questo non succede e posso inserire senza pensieri uno o più mandarini che si auto-sosterranno cibandosi di quello che trovano e così via... E' giusto pensare che crescendo col litraggio tutti i sistemi naturali inizino a funzionare in maniera più autonoma?

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 10:57
Come scritto da Alvaro, è impossibile.
Anche in vasche da 100.000 litri.

In un articolo di Borneman una volta ho letto che una vasca, per simulare il mare come rapporto volume d'acqua/popolazione, dovrebbe essere grande come una piscina olimpionica e contenere un rametto di acropora lungo un cm e mezzo.
Le nostre vasche sono ENORMEMENTE sovrappopolate e quindi, se vogliamo anche solo avvicinarci al mare, serve una batteria di colture di fito e zooplancton da somministrare in continuo.

Finora nessuno lo ha fatto per le vasche casalinghe, ma sarebbe una gran cosa se si riuscisse a valutare la cosa sotto il punto di vista costi/benefici.
Mi spiego: se invece di avere vasche con 2W/litro e movimento pari a 50 volte il volume interno impiegassimo l'energia elettrica per allevare fito e zoo (basta qualche led e un aeratore) riuscendo al contempo a diminuire la spesa per skimmer, plafo e pompe?!?
Se i coralli venissero su persino meglio?

L'amico Roberto Ferri (Planctontech) ci sta provando da tempo nel suo impianto e a quanto mi dice i risultanti sono incoraggianti.
Visto che quest'autunno avrò a disposizione una vasca grande, con tanta sabbia e rocce, una stanza dedicata... e GROSTIK... magari ci provo!

GROSTIK
29-05-2014, 11:21
è da studiare bene ... ma si può tentare di far qualcosa ... smoking ...

ZON
29-05-2014, 11:33
Ferri ha le sue teorie che contrastano con il resto del mondo...un po come altri santoni..puo' darsi abbia ragione lui puo' darsi di no..alla fine contano i risultati.

io vado avanti per la mia strada..dato che non credo assolutamente sia utile somministrare fito e zooplankton per allevare coralli duri SPS ..anzi e' controproducente (inquinamento e smarronaggine varia)

Mauri
29-05-2014, 11:34
E il sogno di tutti avere sempre Organico a disposizione per i Coralli con nutienti inorganici a zero..........

ZON
29-05-2014, 11:36
e in 5 vetri con pochi litri e' un sogno destinato a rimanere tale a meno di una stazione di filtraggio grande come un palazzo e cambi d'acqua continui con acqua marina naturale

Mauri
29-05-2014, 11:42
e in 5 vetri con pochi litri e' un sogno destinato a rimanere tale a meno di una stazione di filtraggio grande come un palazzo e cambi d'acqua continui con acqua marina naturale

Concordo e impossibile.....

Filmanei
29-05-2014, 11:46
Come scritto da Alvaro, è impossibile.
Anche in vasche da 100.000 litri.

In un articolo di Borneman una volta ho letto che una vasca, per simulare il mare come rapporto volume d'acqua/popolazione, dovrebbe essere grande come una piscina olimpionica e contenere un rametto di acropora lungo un cm e mezzo.
Le nostre vasche sono ENORMEMENTE sovrappopolate e quindi, se vogliamo anche solo avvicinarci al mare, serve una batteria di colture di fito e zooplancton da somministrare in continuo.

Finora nessuno lo ha fatto per le vasche casalinghe, ma sarebbe una gran cosa se si riuscisse a valutare la cosa sotto il punto di vista costi/benefici.
Mi spiego: se invece di avere vasche con 2W/litro e movimento pari a 50 volte il volume interno impiegassimo l'energia elettrica per allevare fito e zoo (basta qualche led e un aeratore) riuscendo al contempo a diminuire la spesa per skimmer, plafo e pompe?!?
Se i coralli venissero su persino meglio?

L'amico Roberto Ferri (Planctontech) ci sta provando da tempo nel suo impianto e a quanto mi dice i risultanti sono incoraggianti.
Visto che quest'autunno avrò a disposizione una vasca grande, con tanta sabbia e rocce, una stanza dedicata... e GROSTIK... magari ci provo!

ecco, concordo, secondo me è un obiettivo parziale quello di simulare le condizioni di luce, movimento, temperatura e per anni tralasciare l'importanza di quello che ci sta in acqua.... io da anni somministro phyto e rotiferi vivi 2-3 volte la settimana, se potessi e avessi pazienza, avendo un dsb metterei una coltura in continuo e toglierei il bicchiere dello skimmer (lo lascerei però acceso)

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 11:47
30 anni fa era impossibile far sopravvivere un'acropora in cattività... msn010

Ale87tv
29-05-2014, 11:55
ma in tutto ciò non influisce anche la parte buia della vasca? ossia il dsb o la criptica?

non possono essere due strade diverse di approccio, una dai risultati più "rapidi" (berlinese, tanta luce) ma più instabile, l'altra (dsb, criptica, zooplacton) dai risultati più lenti ma più stabile?

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 12:41
No Ale... c'è proprio un problema di quantità.
Il problema è che per ogni litro di vasca dovresti avere dieci o più litri di refugium in cui coltivare in modo intensivo le bestioline... infattibile.

la strada della batteria di reattori di fito e zooplancton potrebbe essere un'idea, ma va testata.

Filmanei
29-05-2014, 12:52
visto che saranno più di due anni che doso, io una futura vasca la organizzerei proprio con coltura di phyto e rotiferi in continuo... sarebbe il caso di cominciare a dare la giusta importanza alla tecnologia ma tornando a riflettere su cosa serve poi realmente ai coralli... per me troppa gente si innamora dei giocattoli tecnologici da provare, come fosse un nuovo videogioco..
Alcune cose nelle vasche vengono sovvertite, ad esempio l'estroflessione diurna in natura praticamente non c'è, il corallo non spreca energia ma estroflette solo con il calare dell'oscurità quando l'upwelling rende energeticamente conveniente predare. Ci chiediamo perchè nelle vasche sotto la luce potente i coralli li vediamo estroflettere?

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 12:55
Ci chiediamo perchè nelle vasche sotto la luce potente i coralli li vediamo estroflettere?
In generale è perchè hanno fame.

Alcune specie "coltivano" le zooxantelle anche nei polipi e quindi estroflettono per massimizzarne la crescita.
Ma è un sistema di approvvigionamento molto poco vantaggioso.

Filmanei
29-05-2014, 13:45
In generale è perchè hanno fame.

Alcune specie "coltivano" le zooxantelle anche nei polipi e quindi estroflettono per massimizzarne la crescita.
Ma è un sistema di approvvigionamento molto poco vantaggioso.

si in linea di principio dovrebbe essere meno vantaggioso, ma se lo fanno in vasche ben mature e crescono bene, evidentemente c'è qualcosa di diverso che rende vantaggioso il farlo (ad esempio sfruttano il metabolismo dei pesci che è ovviamente massimo con le luci) ... nella mia vasca ad esempio se non si spengono le luci non vedi 1 solo polipo estroflesso...

ZON
29-05-2014, 13:45
i polipi sono gli ultimi e i piu duri da spurgare...maledetti..avevo una tenuis gialla che per diventare polipo fluo ci ha messo una vita..

Ale87tv
29-05-2014, 13:49
quindi condensare la piscina olimpionica, almeno parte di essa, in un reattore a supporto della fotosintesi delle alghe, automatizzando la somministrazione, magari a luci spende come in natura...

per quel che riguarda la corrente ZON non è che influisca molto il posizionamento? dato che gli animali che ospitiamo vengono da zone diverse del reef, vorranno anche correnti diverse giusto?

ZON
29-05-2014, 13:56
se e' per quello anche temperature nettamente diverse..a 50 cm ci sono 30 gradi e le humilis ci sguazzano...a 40 metri dove vivono le echinate a malapena arrivi ai 20 d'estate

Filmanei
29-05-2014, 14:03
se e' per quello anche temperature nettamente diverse..a 50 cm ci sono 30 gradi e le humilis ci sguazzano...a 40 metri dove vivono le echinate a malapena arrivi ai 20 d'estate

già, correnti più fredde e piene di nutrimento ... :popcorn:

Ale87tv
29-05-2014, 14:17
la scelta quindi di animali a esigenze simili, può fare la differenza tra una vasca bella e che va bene da sola e una meno bella oppure bella ma che ha delle difficoltà?

Filmanei
29-05-2014, 14:22
la scelta quindi di animali a esigenze simili, può fare la differenza tra una vasca bella e che va bene da sola e una meno bella oppure bella ma che ha delle difficoltà?

mah, secondo me i coralli hanno comunque un range di adattabilità notevole

giula979
29-05-2014, 14:51
Ale87tv , parlo da neofitissimo, ma venendo anch'io dal dolce mi sono chiesto spesso come mai non esiste nel marino un approccio alla vasca cercando effettivamente di ricreare un "biotopo" (parolone)
Forse la strada potrebbe essere questa? Cercare di ricreare un pezzo di reef ben collocato nel suo spazio naturale? Sarebbe più semplice avere condizioni omogenee?

Ale87tv
29-05-2014, 15:15
no beh arrivare a come nel dolce, non è ancora il momento... forse un giorno... ma attualmente, anche io da neofitissimo con il mio cubetto nanetto marino dsb , sto anche io solo cercando di capire se i vari fattori oggetto del topic tra cui nutrienti e luce (e si sono aggiunti corrente e temperatura) come possano essere gestiti per ottenere i risultati migliori con specie con esigenze diverse... Filmanei mi ha già dato una risposta, che i coralli hanno un ampio range di adattamento... bisogna vedere se entro quel range sono sempre come li vogliamo noi... e se non lo sono perchè e come rimediare :-)

mello85
29-05-2014, 15:17
Voglio intervenire anche io in questa discussione davvero molto interessante.
Premetto subito che sono in questo hobby da meno di 2 anni per tanto la mia voce in capitolo conterà come i titoli di coda in un film ma voglio dirla comunque!

Io sono d'accordo con ZON: nelle nostre vasche di simile alla natura c'è solo la formula chimica dell'acqua e nient'altro (forse le rocce). Io sono convinto che ogni essere vivente (compresi noi uomini) preso dal suo habitat e messo in un altro habitat, completamente diverso, cambi TOTALMENTE le sue funzioni, la sua crescita e le sue necessità.
Per tanto trovo sbagliato cercare di ricreare la natura in acquario, sarebbe semplicemente impossibile.
Secondo me bisogna cercare il modo per far star al meglio gli animali nei nostri habitat che già sono uno diverso dall'altro; tant'è che non ho mai visto in nessuna discussione su nessun forum una soluzione che vada bene per più acquari!
Ovviamente queste sono mie opinioni personali non sostenute da nessun studio o testo!
msn010

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 15:23
Cercare di ricreare un pezzo di reef ben collocato nel suo spazio naturale? Sarebbe più semplice avere condizioni omogenee?

sarebbe interessante dal punto di vista tecnico, ma non credo cambierebbe molto.
Ho visto delle Pocillopore verrucose nel mar rosso in 20 cm d'acqua ad oltre 36°C con un sole che ti scottavi anche le gengive a bocca chiusa e a poche centinaia di metri colonie dello stesso corallo in laguna sabbiosa con acqua torbida di sedimento.

Ci sono studiosi Australiani che vanno regolarmente nel mar Rosso per cercare di capire come alcune acropore possano stare stabilmente per settimane a 30°C e oltre mentre sul great barrier reef vanno in bleaching a 29°C... ne sappiamo ancora troppo poco IMHO.

Filmanei
29-05-2014, 15:26
Voglio intervenire anche io in questa discussione davvero molto interessante.
Premetto subito che sono in questo hobby da meno di 2 anni per tanto la mia voce in capitolo conterà come i titoli di coda in un film ma voglio dirla comunque!

Io sono d'accordo con ZON: nelle nostre vasche di simile alla natura c'è solo la formula chimica dell'acqua e nient'altro (forse le rocce). Io sono convinto che ogni essere vivente (compresi noi uomini) preso dal suo habitat e messo in un altro habitat, completamente diverso, cambi TOTALMENTE le sue funzioni, la sua crescita e le sue necessità.
Per tanto trovo sbagliato cercare di ricreare la natura in acquario, sarebbe semplicemente impossibile.
Secondo me bisogna cercare il modo per far star al meglio gli animali nei nostri habitat che già sono uno diverso dall'altro; tant'è che non ho mai visto in nessuna discussione su nessun forum una soluzione che vada bene per più acquari!
Ovviamente queste sono mie opinioni personali non sostenute da nessun studio o testo!
msn010



non sono tanto d'accordo... facciamo pelo e contropelo per avere luci quanto più simili ed efficaci possibili al Sole, cerchiamo di montare pompe elettroniche con software di gestione di correnti alternate e maree e poi non ci chiediamo che cosa possiamo fare di meglio per "simulare" un modello naturale per l'alimentazione?

Ale87tv
29-05-2014, 15:27
Io sono convinto che ogni essere vivente (compresi noi uomini) preso dal suo habitat e messo in un altro habitat, completamente diverso, cambi TOTALMENTE le sue funzioni, la sua crescita e le sue necessità

beh no... questa è una convinzione errata (non lo dico io, lo dice tutta la storia delle pubblicazioni scientifiche in materia di allevamento e agricoltura), è evidente in tutta la zootecnia, in tutta l'aquariofilia dolce, e anche in quella marina... diciamo che è una bella favoletta che molto spesso ci hanno fatto credere i venditori di tecnica ;-) e non è nemmeno quello che ha detto ZON

le esigenze non cambiano, se non con la selezione mirata (quindi riproduzione sessule in vasca, cosa non diffusa nell'acquariofilia marina). Cambiano invece i modi di soddisfarle... e secondo me è quello che è emerso nel topic: ora le soddisfiamo preporandemente con la luce, ma pian piano (e lo dico da spettatore, nel marino sono giovane e inesperto) si stanno esplorando nuovi mondi, ben consci che un "autosostentamento" solo su placton, senza quindi allevamenti esterni, è impossibile :-)

Filmanei
29-05-2014, 15:30
sarebbe interessante dal punto di vista tecnico, ma non credo cambierebbe molto.
Ho visto delle Pocillopore verrucose nel mar rosso in 20 cm d'acqua ad oltre 36°C con un sole che ti scottavi anche le gengive a bocca chiusa e a poche centinaia di metri colonie dello stesso corallo in laguna sabbiosa con acqua torbida di sedimento.

Ci sono studiosi Australiani che vanno regolarmente nel mar Rosso per cercare di capire come alcune acropore possano stare stabilmente per settimane a 30°C e oltre mentre sul great barrier reef vanno in bleaching a 29°C... ne sappiamo ancora troppo poco IMHO.

verissimo, per di più in condizioni di salinità (per non parlare di livelli di ca e mg) che se le avesse un povero neofita si tirerebbe dietro le bestemmie di tutti...emoticon-cartoon-022
I modelli di mantenimento del dolce hanno decenni di tradizione più del marino (K. Lorenz ne parlava nel suo libro), quindi accettiamo le nuove sfide sia tecnologiche che biologiche.... msn003

Ale87tv
29-05-2014, 15:36
Paolo ma la verrucosa nelle due situazioni diverse aveva comunque un colore che può essere definito "bello"?


I modelli di mantenimento del dolce hanno decenni di tradizione più del marino (K. Lorenz ne parlava nel suo libro), quindi accettiamo le nuove sfide sia tecnologiche che biologiche....

per questo apriamo un altro topic, che sennò andiamo ot, e Picci mi spezza le gambe :D

mello85
29-05-2014, 15:51
beh no... questa è una convinzione errata (non lo dico io, lo dice tutta la storia delle pubblicazioni scientifiche in materia di allevamento e agricoltura), è evidente in tutta la zootecnia, in tutta l'aquariofilia dolce, e anche in quella marina... diciamo che è una bella favoletta che molto spesso ci hanno fatto credere i venditori di tecnica ;-) e non è nemmeno quello che ha detto ZON

le esigenze non cambiano, se non con la selezione mirata (quindi riproduzione sessule in vasca, cosa non diffusa nell'acquariofilia marina). Cambiano invece i modi di soddisfarle... e secondo me è quello che è emerso nel topic: ora le soddisfiamo preporandemente con la luce, ma pian piano (e lo dico da spettatore, nel marino sono giovane e inesperto) si stanno esplorando nuovi mondi, ben consci che un "autosostentamento" solo su placton, senza quindi allevamenti esterni, è impossibile :-)
Forse mi sono espresso male ma mi riferivo al messaggio 23 di questa discussione che ha scritto ZON e solo relativamente al fatto che un nostro acquario con il mare ha poco da condividere. Il resto sono pensieri miei (i venditori di tecnica non c'entra nulla)!

Comunque sarei interessate a leggere qualche documentazione che parla di questo; visto che io rimango della mia idea e se fosse sbagliata mi piacerebbe correggermi! Per tanto ti sarei grato se mi facessi qualche riferimento testuale!
Anche perchè se gli esseri viventi non cambiassero abitudini (forse non uso il termine corretto) in base all'habitat gli animali di un acquario sarebbero tutti senza speranze: presi da un posto dove sono nati, trasportati per migliaia di km e poi messi in una vasca che forse è anche mal gestita!
Forse la mia idea è sbagliata però voglio capire il perchè!

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 15:54
Paolo ma la verrucosa nelle due situazioni diverse aveva comunque un colore che può essere definito "bello"?

giudica tu:

Laguna sabbiosa (guarda i sedimenti che sono attorno...)
3473

Francesco93
29-05-2014, 15:59
Anch'io concordo con ZON, la prima cosa da abbandonare è la concezione che in acquario vadano ricreate condizioni naturali, perché nella migliore delle ipotesi è impossibile, ma forse addirittura controproducente!

Vi siete mai fermati a riflettere sul fatto che in acquario i coralli crescono a ritmi molto superiori a quelli in mare?
Almeno tre motivi sono:
-La luce è costantemente disponibile e costruita sui loro bisogni
-La temperatura è più costante
-Non ci sono predatori
Compensati ovviamente da alcuni contro, quali appunta la mancanza di prede.

Semplicemente in acquario i coralli sopravvivono in un modo diverso e per certi versi si trovano in condizioni migliori (in modo simile ad un essere umano in camera iperbarica).

Queste condizioni "diverse" sono il fatto, e non è l'aggiunta di plancton vivo a modificarle in maniera sostanziale. Va accettato che l'acquario è un sistema artificiale e come tale si può mantenere solo in modi artificiali, tentare vie di mezzo non trovo sia utile.

Ciò implica anche che a seconda del sistema (inteso come litraggio, ospiti, "artifici" usati ecc.) la gestione sarà totalmente diversa

Mi viene in mente la vasca di Piccinelli, obiettivamente è abbastanza grande da permettere al plancton di sopravviene in quantità molto molto maggiori rispetto a vasche più piccole, perché quanto meno offre più punti "fisicamente riparati" dove il plancton non è predato dai pesci. Così da lui si stabilisce una catena "quasi" naturale, nella quale il plancton si mantiene evidentemente intorno ad una massa media superiore a quella possibile in vasche più piccole, rendendo possibile una maggiore "predazione attiva". Lui alimenta i pesci e ciò basta ad innescare una serie di processi tramite i quali alla fine i coralli mangiano.

Se io nel nano da 20 litri per sbaglio non alimentavo i coralli ogni giorno, tirava pure la madonna! Eppure c'erano due pagliacci e nessuno skimmer, in proporzioni moooolto più sovrappopolata. Ma qui la cacca non bastava, perché appunto la massa di plancton era praticamente inesistente.

L'idea del biotopo è interessante e creativa, ma non credo avrebbe effetti apprezzabili...a me sembra che nelle vasche di molti crescano echinate, lokani e deepwater varie a pochi cm da coralli del reef crest, quindi non c'è necessità pratica di avere un biotopo, quando invece nel dolce non puoi proprio mettere un ciclide del sud america nelle condizioni dei ciclidi dei laghi africani...

Ale87tv
29-05-2014, 16:03
Paolo Piccinelli ma se puntiamo a una forte somministrazione di placton, il passo successivo sarebbe quello di automatizzare la separazione dall'acqua di coltura del reattore no? altrimenti immetteresti anche inquinanti inorganici!
mello85 il discorso è molto semplice in altri ambiti, però nell'acquariofilia marina porterebbe a conclusioni... diciamo impopolari se non lette nella giusta ottica.
chiudendo l'ot, che poi possiamo tornarci se vuoi su un'altro topic ma questo non è il caso:
- fino agli uccelli, i rettili hanno qualcosa di primitivo, nessun animale più primitivo ha la neocorteccia: ossia non capiscono se vengono spostati se nel nuovo ambiente o in cattività non se ne rendono conto se questo soddisfa le sue esigenze (qualsiasi libro di anatomia e fisiologia animale ne parla)

in base all'habitat gli animali di un acquario sarebbero tutti senza speranze: presi da un posto dove sono nati, trasportati per migliaia di km e poi messi in una vasca che forse è anche mal gestita!
se ben gestita non se ne accorgono :-) se mal gestita vivono meno del dovuto, crescono meno del dovuto, non si riproducono
- se non rispetti le esigenze dell'animale, sviluppo, longevità, riproduzione e produttività ne risentono. Può adattarsi, vero, e forse è questo che intendi. Ma in una vasca adatta la differenza la vedi.

se vuoi ne parliamo in un altro topic, ma qui meglio continuare a parlare di nutrimento...

mello85
29-05-2014, 16:04
Ecco Francesco hai spiegato molto bene quello che volevo definire con la "mia teoria"!. Io sono un po' ignorante in questa materia e quindi fatico a chiarire i miei pensieri...

Ale87tv
29-05-2014, 16:05
Paolo Piccinelli.... esticazzi!

- - - Aggiornato - - -

ah ok! mello85 dicevamo la stessa cosa più o meno...

mello85
29-05-2014, 16:07
Paolo Piccinelli ma se puntiamo a una forte somministrazione di placton, il passo successivo sarebbe quello di automatizzare la separazione dall'acqua di coltura del reattore no? altrimenti immetteresti anche inquinanti inorganici!
mello85 il discorso è molto semplice in altri ambiti, però nell'acquariofilia marina porterebbe a conclusioni... diciamo impopolari se non lette nella giusta ottica.
chiudendo l'ot, che poi possiamo tornarci se vuoi su un'altro topic ma questo non è il caso:
- fino agli uccelli, i rettili hanno qualcosa di primitivo, nessun animale più primitivo ha la neocorteccia: ossia non capiscono se vengono spostati se nel nuovo ambiente o in cattività non se ne rendono conto se questo soddisfa le sue esigenze (qualsiasi libro di anatomia e fisiologia animale ne parla)

se ben gestita non se ne accorgono :-) se mal gestita vivono meno del dovuto, crescono meno del dovuto, non si riproducono
- se non rispetti le esigenze dell'animale, sviluppo, longevità, riproduzione e produttività ne risentono. Può adattarsi, vero, e forse è questo che intendi. Ma in una vasca adatta la differenza la vedi.

se vuoi ne parliamo in un altro topic, ma qui meglio continuare a parlare di nutrimento...
Ok grazie delle delucidazioni comunque! Non pensavo il mio fosse un discorso OT.

Ale87tv
29-05-2014, 16:13
magari ora non lo è... ma se continuiamo chissà dove arriviamo :-D (ciò non toglie che la cosa sia molto interessante)

meglio focalizzarci su luce e predazione (e annessi e connessi) e in caso aprire un paio di discussioni :-)

mello85
29-05-2014, 16:24
OK!!

Inviato dal mobile dell'acquario...

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 17:22
Così da lui si stabilisce una catena "quasi" naturale, nella quale il plancton si mantiene evidentemente intorno ad una massa media superiore a quella possibile in vasche più piccole

Magari!!!
I miei coralli mangiano per lo più batteri, al massimo le cellule morte delle spugne e qualche spermata di spirografo, ofiura, cazzoavvela... il plancton in vasca è una frazione infinitesimale di quello in mare.
Se avete mai provato a nuotare in laguna di notte, oppure a una 20ina di metri sott'acqua in un atollo corallino, sapete bene cosa intendo.

A me è capitato di immergermi fra le mante, in un pass fra laguna e mare aperto... l'acqua era talmente piena di roba viva da essere torbida.
Una cosa del genere (profondità circa 25 metri ed erano le 11.00 del mattino, sull'equatore, col sole):

3485

Una densità simile a quella che si trova in una bottiglia per la schiusa di naupli di artemie

Filmanei
29-05-2014, 17:49
beh, io non sono tanto d'accordo con voi, la mia è più una visione di un'acquario come ecosistema, come scritto da Shimek in questo articolo, mi pare anche espresso in maniera chiara ...

http://www.reefkeeping.com/issues/2003-01/rs/feature/index.php

Francesco93
29-05-2014, 17:58
Magari!!!
I miei coralli mangiano per lo più batteri, al massimo le cellule morte delle spugne e qualche spermata di spirografo, ofiura, cazzoavvela... il plancton in vasca è una frazione infinitesimale di quello in mare.
Se avete mai provato a nuotare in laguna di notte, oppure a una 20ina di metri sott'acqua in un atollo corallino, sapete bene cosa intendo.

A me è capitato di immergermi fra le mante, in un pass fra laguna e mare aperto... l'acqua era talmente piena di roba viva da essere torbida.
Una cosa del genere (profondità circa 25 metri ed erano le 11.00 del mattino, sull'equatore, col sole):

3485

Una densità simile a quella che si trova in una bottiglia per la schiusa di naupli di artemie

Beh si, intendevo inclusi batteri e spermate, plantcon era generico per intendere tutto ciò che è fornito da organismi in vasca, che sarà sicuramente una roba infinitesimale rispetto all'oceano, però anche molto di più della vasca media direi yes

Francesco93
29-05-2014, 18:19
beh, io non sono tanto d'accordo con voi, la mia è più una visione di un'acquario come ecosistema, come scritto da Shimek in questo articolo, mi pare anche espresso in maniera chiara ...

http://www.reefkeeping.com/issues/2003-01/rs/feature/index.php

Ma infatti l'acquario è un ecosistema, però come dice anche Shimek nell'articolo, è artificiale, va quindi gestito. La parola chiave è gestito, un ecosistema naturale fa da solo, un ecosistema artificiale no...la somministrazione di cibo è il primo e più importante aspetto della "gestione" come dice anche lui "[...]To allow the organisms to live as naturally as possible in our marine reef aquaria means we must provide an analogue of the producer level. Although the producers in marine reef aquaria simply cannot produce enough biomass to feed the system[...]

Tornando quindi in topic, qualcosa devi alimentare, a te scegliere quale livello (per usare un suo termine). Dal mio punto di vista, dato che ci interessa il benessere di pesci e coralli, sono loro il livello da alimentare, quindi dai da mangiare ai pesci, i loro escrementi sono decomposti e le zooxantelle (usando la luce appunto) cibano il corallo. Se ciò non basta al corallo, allora inserisci altro nutrimento specifico, dato che loro vogliono zuccheri e amminoacidi, se gli vengono dalla predazione animali vivi o da liquidi e polverine, non è rilevante, tanto vale dargli quindi la forma più facile da catturare, cioè il non vivo :114-54:

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 18:23
Francesco, tu sottovaluti enormemente i batteri.

Dai batteri, catturati attraverso il muco, i coralli possono soddisfare il 100% del fabbisogno nutritivo:

http://reefkeeping.com/issues/2003-01/eb/index.php


Given the importance of bacteria as a food source in marine ecosystems, it might not be surprising to learn that they are also a primary food source for corals. It has been found that bacteria alone can supply up to 100% of both the daily carbon and nitrogen requirements of corals. All corals studied consume dissolved organic material, bacteria, and detrital material. This is more than can be said for any other food source, including zooplankton and light.

(Eric Borneman, 2003)

Filmanei
29-05-2014, 18:29
Ma infatti l'acquario è un ecosistema, però come dice anche Shimek nell'articolo, è artificiale, va quindi gestito. La parola chiave è gestito, un ecosistema naturale fa da solo, un ecosistema artificiale no...la somministrazione di cibo è il primo e più importante aspetto della "gestione" come dice anche lui "[...]To allow the organisms to live as naturally as possible in our marine reef aquaria means we must provide an analogue of the producer level. Although the producers in marine reef aquaria simply cannot produce enough biomass to feed the system[...]

Tornando quindi in topic, qualcosa devi alimentare, a te scegliere quale livello (per usare un suo termine). Dal mio punto di vista, dato che ci interessa il benessere di pesci e coralli, sono loro il livello da alimentare, quindi dai da mangiare ai pesci, i loro escrementi sono decomposti e le zooxantelle (usando la luce appunto) cibano il corallo. Se ciò non basta al corallo, allora inserisci altro nutrimento specifico, dato che loro vogliono zuccheri e amminoacidi, se gli vengono dalla predazione animali vivi o da liquidi e polverine, non è rilevante, tanto vale dargli quindi la forma più facile da catturare, cioè il non vivo :114-54:

a parte che Shimek afferma esplicitamente che gli zuccheri non sono sufficienti e che il corallo deve alimentarsi (Some other chemicals are necessary for growth since sugars cannot form the constituents of tissues. These other chemicals, primarily proteins and skeletal materials, must be obtained by other sources such as feeding or the absorption of materials through the surface of the organisms.), perchè mai dici che il "non vivo" dovrebbe essere la forma più facila da catturare per il corallo?
Parlando con un biologo, discutevamo di come il corallo oltre la predazione "classica", usa anche il muco del tessuto per procurarsi cibo, ma non sempre il non vivo attiva questo tipo di alimentazione

Filmanei
29-05-2014, 18:30
e aggiungo anche questa affermazione che contraddice la vostra che nopn dobbiamo considerare le vasche come ecosistemi che dovrebbero avvicinarsi alla natura:

I think that most aquarists can see that our aquaria are functionally organized similarly to natural ecosystems. In fact, the same trophic levels have to be found in our aquaria for them to remain healthy and, really, the only way our organisms may behave in a normal manner is if they are given a reasonable analog of the normal amount and kind of food. The organisms have no way of knowing they are not in a normal ecosystem, and so will react as naturally as they can to situations as they occur.

luca1963
29-05-2014, 18:35
...ragazzi i che sono igurrrante ocme una bestia posso solo dire una cosa ...anzi due ...

A) luce del sole ( per me è importante al 50%)

a mio parere non è la quantita , ma la qualita della luce che raggiunge i coralli com'è?
l'acqua filtra i raggi del sole facendo penetrare soltanto alcune lunghezze ...
che molto probabilmente le ns plafo potrebbero anche raggiungere , ma a mio parere manca sempre quel quid che madre natura ha e
noi nn vediamo

B) mangiare

anche qui dalla foto in effetti l'acqua è pullulante di vita ma quanto cibo riesce ad ingurgitare un corallo ?
che differenza c'è tra la quantita di mangiare nel mare e nella nostra vaschetta?
e sopratutto che qualita?

Boh io so solo che i miei spolpano pochissimo , non gli do quasi da mangiare( sbsatto la zeolite una volta al giorno quando mi ricordo), e una volta al giorno do la pappa ai pescittti, che cagano nn tanto però
, ma crescono comunque ....

bibarassa
29-05-2014, 19:22
Francesco, tu sottovaluti enormemente i batteri.

Dai batteri, catturati attraverso il muco, i coralli possono soddisfare il 100% del fabbisogno nutritivo:







Ma allora Paolo la vasca che più può soddisfare il fabbisogno alimentare dei coralli è una vasca a moltiplicazione batterica tipo zeovit, e non dsb criptica etc, etc……………o mi sfugge qualcosa?

Francesco93
29-05-2014, 19:42
Francesco, tu sottovaluti enormemente i batteri.

Dai batteri, catturati attraverso il muco, i coralli possono soddisfare il 100% del fabbisogno nutritivo:

http://reefkeeping.com/issues/2003-01/eb/index.php



(Eric Borneman, 2003)

Paolo, però scusa, nella tua vasca non usi moltiplicazione batterica, per questo dicevo che la fonte in più credo sia proprio il plancton...poi oh sicuro sbaglio!

A sto punto sono con bibarassa! I metodi a riproduzione batterica dovrebbero essere quelli che forniscono ai coralli la maggior quantità di cibo tramite predazione...il che avrebbe pure senso perché se sono meno le zooxantelle in qualche modo devono pur mangiare!

Francesco93
29-05-2014, 19:59
Filmanei
Le zooxantelle producono anche amminoacidi, ma volendo alimentare, gli amminoacidi sono costituenti delle proteine, quindi o gli dai quelli o gli dai proteine in altra forma (appunto le varie polverine e sospensioni). Il cibo non vivo dico che è più facile da catturare perché non scappa, quando la corrente lo trasporta "a portata" il corallo non deve fare altro che catturarlo e mangiarlo...col vivo ci vuole un po' più di lotta :114-46: Inoltre il cibo vivo va digerito, mentre se gli dai direttamente gli elementi nutritivi sprecano meno energia.

Poi, se un biologo dice che sbaglio, alzo le mani! Però sicuramente qualsiasi procedimento che prevede la cattura del vivo richiede più energia, bisogna quindi vedere al netto qual'è il metodo migliore di cattura

Per quanto riguarda il funzionamento simile alla natura...è appunto simile, ma non uguale

Filmanei
29-05-2014, 20:22
si, ma io continuo a pensarla in maniera diversa, forse perchè deformato dal mio lavoro...
quando noi facciamo in laboratorio prove di misura (ad esempio in galleria del vento) o al calcolatore simuliamo dei problemi reali, parliamo di messa a punto di "modelli" fisico-matematici. Per la biologia è praticamente la stessa cosa, si creano dei modelli che devono approssimare al meglio certi fenomeni fisici e biologici, in questo processo si trascurano nel modello degli elementi perchè a-priori non ritenuti (si spera) rilevanti.
Ora se devo pensare un acquario come la realizzazione di un modello biologico, sinceramente mi appassiona poco la esasperazione della tecnologia quanto il cercare di capire come ricreare quegli elementi che in natura sono quelli trainanti i processi più rilevanti. E quindi mi appassionerebbe molto di più l'idea di un futuro di test che, con l'aiuto tecnologico, ci possa in qualche modo consentire di avere abbastanza cibo vivo in vasca piuttosto che avere boccette di ogni tipo di alimenti non vivi

Francesco93
29-05-2014, 20:59
mmm io non la vedo così, per farti un esempio di come la vedo, usando la fisica, è come se volessi trovare il modo di far stare tutto il nostro sistema solare nell'orbita di mercurio senza farlo collassare, volendo però mantenere pianeti della medesima massa reale...ora se trovassi il modo di farlo, sicuramente dovresti impiegare tutta una serie di artifici che siano volti ad evitare gli effetti della gravità, finiresti con un sistema che funziona in maniera completamente diversa dall'originale

In acquario è simile, ma quello che devi invece evitare sono gli effetti del sovrappopolamento, hai inoltre grandissime limitazioni sul moto ondoso (ed è un problema grosso, perché le pompe centrifughe tranciano il plancton che è una bellezza), sulla biodiversità ecc. Sono limitazioni troppo grandi per costruire un modello che si basi sulle stesse "forze" dell'oceano

Ale87tv
29-05-2014, 22:07
eh... io la penso come filmanei... più che stravolgere un sistema, noi ne prendiamo una porzione, e dobbiamo farlo vivere e rendere come in natura (inteso bello come la foto che ha postato il Picci).
per farlo mi pare riconosciuto da tutti quelli intervenuti che non può essere considerato un sistema "autarchico" :-) però ora c'è da capire quanto possiamo spingere sul vivo o su nutrimenti in accostamento alla luce :-)
per quel che riguarda gli alimenti semplici rispetto al vivo... in teoria, conoscendo alla perfezione di ciò che hanno bisogno i coralli, forse sono equivalenti, ma se già in ambiti mangimisti dove si spinge economicamente più nella ricerca i risultati non sono equivalenti... qualche dubbio mi rimane :-)

Paolo Piccinelli
29-05-2014, 22:10
Francesco, secondo me tu sei troppo "scolastico"... La pratica é differente dalla teoria.

Ad esempio, l'unico corallo sps che cattura direttamente anche il granulato é la stylopora... Gli altri ne sono infastiditi e ritraggono i polipi.

Ale87tv
30-05-2014, 11:33
altra cosa, meglio poco e giornalmente, o tanto settimanalmente? della serie "se estrofletto i polipi lo faccio per qualcosa?" i meccanismi possono essere densità - attivati?

Francesco93
30-05-2014, 13:54
Francesco, secondo me tu sei troppo "scolastico"... La pratica é differente dalla teoria.

Ad esempio, l'unico corallo sps che cattura direttamente anche il granulato é la stylopora... Gli altri ne sono infastiditi e ritraggono i polipi.

Ti confermo l'impressione, quello che so lo so solo per aver letto articoli qui e lì...in fin dei conti il primo marino l'ho fatto partire solo due anni fa, quindi di esperienza non ne ho tanta

Filmanei
30-05-2014, 14:18
io con tutto il cibo che metto di giorno per i pesci non vedo un polipo estroflettere... poi a luci spenti metto una torcia e vedo un altro mondo, le acropore (anche quelle di profondità) hanno polipi estroflessi e tra rocce e coralli ci sta un pullulare di animaletti di ogni genere che ovviamente di giorno si tengono nascosti. Come non "supporre" che siano quindi gli animali vivi a stimolare la predazione?

Francesco93
30-05-2014, 14:50
io con tutto il cibo che metto di giorno per i pesci non vedo un polipo estroflettere... poi a luci spenti metto una torcia e vedo un altro mondo, le acropore (anche quelle di profondità) hanno polipi estroflessi e tra rocce e coralli ci sta un pullulare di animaletti di ogni genere che ovviamente di giorno si tengono nascosti. Come non "supporre" che siano quindi gli animali vivi a stimolare la predazione?

E' probabile che sia un istinto che li porta ad estroflettere di notte, poiché in natura di notte c'è più plancton. Ma non credo che lo stesso valga in vasca infatti alcuni coralli a lungo andare smettono di farlo

Ale87tv
30-05-2014, 21:47
e allora è probabile che sia un meccanismo densità attivato in base agli stimoli che il placton da sul tessuto... no stimoli -> no estroflessione...

ZON
03-06-2014, 10:35
lo spolipamento diurno e' sintomo di benessere non di sazieta' ..per come vedo io una vasca.

Paolo Piccinelli
03-06-2014, 12:13
Secondo me estroflettono di giorno per far prendere luce alle zooxantelle che hanno nei tentacoli (e per catturare batteri e organico sospeso), visto che non li possono usare la notte per catturare prede vive inesistenti o comunque molto più scarse che in natura..

In pratica rimodulano il loro menu, dalla carne alla "verdura".

IMHO, eh... queste cose non le sanno per certo nemmeno i ricercatori.
Esiste qualche esperimento, qualche filmato in vitro ma nulla che abbia valenza generale.

giula979
03-06-2014, 12:26
Sicuramente comunque è sintomo di benessere, estroflettere i polipi è un bel dispendio di energia e se lo fanno vuol dire che sono in forma. Io non credo tanto allo spolipamento da fame, un corallo affamato e indebolito, la prima cosa che fa è smettere di compiere operazioni energeticamente sconvenienti. Diverso concetto è invece lo spolipamento "da appetito", sappiamo tutti che un organismo in salute è più vorace e credo che valga anche per i coralli. (Si fa anche con i pesci, la prima domanda è "sta bene? Mangia?"

Filmanei
03-06-2014, 14:15
io non ho nessuna certezza, l'estroflessione diurna non è usuale in natura ma la cosa credo che vada a toccare temi di ricerca attuale

http://espace.library.uq.edu.au/view/UQ:79880

AlexP_V
03-06-2014, 14:19
Seguo molto interessato, sta uscendo una discussione molto seria che punta allo scientifico.. Ragazzi per metodi di condizione a prolificazione batterica cosa si intende? probabilmente sto confondendo alcune cose


.....E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese.... V.

Filmanei
03-06-2014, 14:23
Seguo molto interessato, sta uscendo una discussione molto seria che punta allo scientifico.. Ragazzi per metodi di condizione a prolificazione batterica cosa si intende? probabilmente sto confondendo alcune cose


.....E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese.... V.

si intende che tutta la colonna d'acqua è considerata parte del processo di filtrazione, non solo le rocce come ancoraggio batterico, in quanto il notevole ciclo batterico in acqua consente una sottrazione continua di sostanze che entrerebbero nel ciclo di azoto e fosfoto. Questi batteri si riproducono sottraendo questi elementi e devono poi essere eliminati con una schiumazione molto efficiente

AlexP_V
03-06-2014, 14:26
Ok ora ho capito [emoji4] grazie


.....E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese.... V.

Paolo Piccinelli
03-06-2014, 14:55
Filippo, questo dell'elevata concentrazione di ossigeno nei tessuti sovraesposti alla luce è un aspetto che avevo già letto, ma che avevo riposto in una piega della memoria.

Può essere che i polipi estroflessi di giorno siano come una sorta di "radiatore" per disperdere l'eccesso di ossigeno prodotto per fotosintesi, la cui concentrazione troppo elevata può danneggiare i tessuti e le membrane cellulari.
Quindi:

luci troppo potenti>corallo che fotosintetizza troppo>ossigeno troppo concentrato>spolipamento diurno per disperderlo

ci sta...

Ale87tv
03-06-2014, 14:58
ci sta si...

erik061294
04-06-2014, 04:03
Seguo molto attentamente. È bellissimo sapere che questo forum disponga di frequentatori così preparati, ma ancora più bello più bello poter imparare da voi! GRAZIE A TUTTI.
Detto questo, credo sarebbe molto interessante provare una gestione più "naturale" (molto più cibo vivo e molto meno tecnica) simile se non erro a quella suggerita da Filippo.

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

bibarassa
04-06-2014, 10:25
Quindi vuol dire che illuminare + del necessario la vasca infastidisce il corallo che attraverso una maggiore fotosintesi delle zoox riceve livelli eccessivi d'ossigeno

erik061294
04-06-2014, 10:34
Quindi vuol dire che illuminare + del necessario la vasca infastidisce il corallo che attraverso una maggiore fotosintesi delle zoox riceve livelli eccessivi d'ossigeno

Non dovrebbe essere proprio così: con una maggiore quantità di luce si produce sì anche una quantità maggiore di ossigeno da espellere, ma al contempo si sviluppano maggiormente le zoxanthelle di cui il corallo si nutre.

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

bibarassa
04-06-2014, 10:56
no perché con tanta luce espellono zoox, probabilmente per non venire "intossicati" dal troppo ossigeno prodotto dalle zoox

Paolo Piccinelli
04-06-2014, 10:58
Diciamo che il corallo ha a disposizione diverse fonti di alimentazione:

- organico disciolto che viene assunto per osmosi dai tessuti

- organico particolato captato tramite i polipi o il muco che ricopre l'animale

- zooplancton catturato con i polipi

- prodotti dalla fotosintesi delle zooxantelle

- batteri catturati tramite il muco

A seconda delle condizioni fisiche (temperatura, illuminazione, nutrienti, ioni disciolti per la calcificazione), il corallo può variare il proprio menu.
Se c'è tanta luce e pochi nutrienti, attingerà molto alla fotosintesi... e via dicendo.
Ovviamente i parametri di cui sopra devono mantenersi all'interno di intervalli ben precisi, altrimenti l'animale si stressa.... se c'è acqua troppo grassa smarona e perde la capacità di controllare la proliferazione delle zooxanthelle nei tessuti, se c'è acqua troppo magra il tessuto si assottiglia pericolosamente, se c'è luce troppo intensa va in fotoinibizione e tira.

Insomma, è un sistema molto complesso in cui si devono valuitare e gestire molte variabili contemporaneamente.

Filmanei
04-06-2014, 12:10
Se volete vi scarico i lavori e li leggete, non credo che si possano trarre conclusioni certe, gli animali analizzati sono vari ma ho visto una sola acropora osservata

ZON
04-06-2014, 12:17
ultimamente in america si parla di un "riaggiornamento" sulle reali necessita' di luce dei coralli..da migliaia di par si sta capendo che un range dai 250/400 e' piu che rsufficiente e oltre diventa pericoloso.

Paolo Piccinelli
04-06-2014, 12:17
scarica, scarica... anzi, se avessi voglia di riassumerli e farci un articoletto sarà un onore pubblicarlo!!! msn010

Filmanei
04-06-2014, 14:55
Ecco i documenti, consiglio di leggere sommario, intorduzione e le conclusioni, il resto sono modalità tecniche più dettagliate

https://www.researchgate.net/profile/Zvy_Dubinsky/publication/45502935_Diurnal_polyp_expansion_behavior_in_stony _corals_may_enhance_carbon_availability_for_symbio nts_photosynthesis/file/9c960518573f86beb5.pdf

http://jeb.biologists.org/content/206/22/4041.full.pdf