IlQuarto
04-08-2014, 19:20
Non volendo fare allarmismi, sensazionalismi e soprattutto demagogie, questo breve articolo presenta alcuni eventuali fattore di rischi che la pratica dell’allevamento di zanzare potrebbe comportare.
INTRODUZIONE
È pensiero comune, ampiamente condiviso tra gli acquariofili che, le larve di zanzara, siano tra il cibo migliore per l’alimentazione dei propri pesci.
È opportuno, tuttavia, mettere in luce alcuni aspetti, connessi ad eventuali fattori di rischio, che l’allevamento di zanzare potrebbe comportare.
LA ZANZARA
Le zanzare sono ditteri, appartenenti alla famiglia Culicidae. (Severini et al., 2009)
Se ne conoscono oltre 3500 specie appartenenti a 30 generi, raggruppati in 3 sottofamiglie.
Il ciclo vitale e le abitudini comportali sono piuttosto simili tra i diversi generi.
Tutte necessitano di acqua per la riproduzione.
È in acqua, o in prossimità della fonte d’acqua (dipende dalla specie), che avviene la deposizione delle uova.
Tutte le zanzare depongono le uova sulla superficie dell’acqua, tranne le zanzare Aedes, che invece depongono le uova in prossimità dell’acqua, in aree che verranno comunque sommerse.
Le uova possono essere disposte singolarmente o in gruppo formando una zattera "barca" di uova di zanzara (foto numero 1).
5003
FIGURA n.1 "barca" di uova di zanzara
(fonte: bmscience.altervista/)
Dalla schiusa delle uova si formano le larve (foto numero 2).
Le larve vivono sulla superficie dell’acqua, dove e respirano per mezzo di un sifone.
Crescono fino a circa 1-2 cm di lunghezza, mutando attraverso 4 stadi larvali.
5004
FIGURA n.2 le larve.
(fonte: bmscience.altervista/)
Dopo 4 stadi e le larve passano allo stato di pupa
5005
FIGURA n.3 le pupe.
(fonte: bmscience.altervista/)
Infine avviene lo sfarfallamento con la genesi dell’ individuo adulto.
La velocità ddel ciclo dipende dai fattori ambientali, in particolare dalla temperatura, ed oscilla in genere tra le 2-3 settimane.
(10 giorni quando le condizioni sono completamente favorevoli).
5001
FIGURA n.4 ciclo di vita zanzara
(fonte: zanzaratigreonline.it)
Sono le larve ad avere interesse tra noi acquariofili.
L’individuo adulto è in grado di accoppiarsi già dopo 48-72 ore dallo sfarfallamento.
Le zanzare sono insetti glicifaghi (si nutrono di liquidi zuccherini) ma, le femmine, divengono ematofaghe in quanto necessitano di un ingente apporto proteico per lo sviluppo delle uova (ciclo gonotrofico) (Clements, 1992).
LA ZANZARA TIGRE
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è originaria del sudest Asiatico ma, attraverso la globalizzazione, gli scambi commerciali e i viaggi turistici, si è ormai diffusa ed ha ampiamente colonizzato l’Europa, l’Africa, e l’America (Paupy et al., 2009).
In particolare, il trasporto internazionale di pneumatici usati ed il commercio di lucky bamboo (Dracena spp.) rappresentano il fattore determinante che ha permesso l’espansione di questo insetto (Reiter, 1998; Roiz et al. 2010).
Nel 1992, a Genova, è stato documentato il primo focolaio in Italia e in pochi anni si è diffusa in quasi tutta la penisola.
5002
FIGURA n.5 esemplare adulto di zanzara tigre.
(fonte: zanzara-tigre.it)
È un insetto dotato di grande “plasticità ecologica” che le ha permesso di colonizzare e adattarsi rapidamente e bene alle diverse condizioni climatiche.
Questa grande adattabilità, assieme alla tropicalizzazione dei climi, ha determinato una rapidissima diffusione della zanzara tigre in Italia.
Rispetto alla sua “cugina” Culex molestus (come detto anche esso possibile vettore), la zanzara tigre ha alcune differenze. L’attività trofica è diurna, quindi punge di giorno nelle ore più fresche della giornata, ma specialmente non depone in fossi, laghi, fiumi, stagni, canali o grandi bacini di acqua.
Non si osservano infatti larve di zanzara tigre in questi luoghi ricchi d’acqua.
La zanzara tigre depone le uova in ridotte quantità d’acqua stagnante, ad esempio nei vasi, sottovasi, nei tombini, nelle grondaie, sopra teli di plastica di copertura, in secchi, abbeveratoi per animali, bacinelle, barattoli o lattine vuote, bidoni, vasche, annaffiatoi o in ogni possibile contenitore.
Le uova possono sopravvivere anche all’inverno (resistono fino a meno 10 ° C per 24 ore) e a lunghi periodi di siccità.
RUOLO DI VETTORE
Gia dagli anni 20, fu scoperta e messa in luce una relazione e tra parassiti e/o virus e le zanzare.
Esse hanno infatti grande potenzialità come insetto vettore e il loro coinvolgimento nella trasmissione di patogeni, anche ad essere umani, è ormai diventato un fenomeno allarmante.
Sotto questo aspetto, in Italia, l’attenzione si focalizza in particolare sulle Culex molestus (zanzara comune) e, specialmente, sulle Aedes albopictus (zanzara tigre).
Essi possono essere veicolo di virus, di arbovirus, virus a RNA pericolosi per la salute di uomini animali.
Ci sono più di 100 arbovirus che possono determinare l’insorgere di malattie come la Chikungunya, la Dengue, la West Nile e la dirofilariosi (Gratz, 2004; Vazielle et al., 2008).
In ambito sanitario le zanzare non sono insetti pericolosi, ma, se nelle zone dove è presente si manifestassero alcune delle sopracitate patologie, potrebbero fungere da vettore e trasmettere tali patologie anche all’uomo.
Ad esempio, nel 2007 in Romagna è stata segnalata un’epidemia di Chikungunya, che si è diffusa rapidamente proprio grazie alla zanzara tigre colpendo più di 200 persone.
Consigli tecnico pratici:
Se non avete a disposizione larve di zanzara da "pescare" in luoghi sicuri o altri cibi vivi e volete puntare solo su queste, è fortemente consigliato resettare svuotando tutto il contenitore ogni 3 giorni per evitare che sfarfallino gli adulti.
Se non avete il tempo di gestirlo, non lasciate in attività la coltura, ma svuotatela e evitate che vi si accumuli acqua piovana.
Non ho mai notato larve di zanzara in recipienti di allevamento bianchi dove vivono le dafnie, per cui allevando queste ultime, meglio scegliere una vasca bianca.
Oltre al resetaggio, è preferibile mantenere il sistema isolato, usando una rete zanzariera come copertura, in questo modo,anche caso di un mancato resettaggio, magari dovuto da una dimenticanza o un assenza, e conseguente sfarfallamento, gli adulti resterebbero comunque "imprigionati"
BIBLIOGRAFIA
Gratz N (2004) - Critical review of the vector status of Aedes albopictus. Medical and Veterinary ntomology, 18: 215-227.
Paupy C, Delatte H, Bagny L, Corbel V, Fontenille D (2009) - Aedes albopictus, an arbovirus vector: From the darkness to the light. Microbes and Infections, 11:1177-1185.
Reiter P (1998) - Aedes albopictus and the world trade in used tires, 1988-1995: the shape of things to come? Journal of the American Mosquito Control Association, 14:83-94.
Roiz D., Rosà R., Arnoldi D., Rizzoli A. (2010) - Effect of temperature and rainfall on activity and dynamics of host-seeking Aedes albopictus females in Northern Italy. Vector Borne Zoonotic Diseases, 10: 811-816.
Severini F., Toma L., Di Luca M., Romi R. : Fragmenta Entomologica; Università degli studi di Roma “Sapienza” 2009
Vazeille M., Jeannin C., Martin E., Schaffner F., Failloux A.B. (2008) - Chikungunya: a risk for Mediterranean countries? Acta Tropica, 105:200-202.
FONTI FOTO
bmscience.altervista
zanzaratigreonline.it
zanzara-tigre.it
INTRODUZIONE
È pensiero comune, ampiamente condiviso tra gli acquariofili che, le larve di zanzara, siano tra il cibo migliore per l’alimentazione dei propri pesci.
È opportuno, tuttavia, mettere in luce alcuni aspetti, connessi ad eventuali fattori di rischio, che l’allevamento di zanzare potrebbe comportare.
LA ZANZARA
Le zanzare sono ditteri, appartenenti alla famiglia Culicidae. (Severini et al., 2009)
Se ne conoscono oltre 3500 specie appartenenti a 30 generi, raggruppati in 3 sottofamiglie.
Il ciclo vitale e le abitudini comportali sono piuttosto simili tra i diversi generi.
Tutte necessitano di acqua per la riproduzione.
È in acqua, o in prossimità della fonte d’acqua (dipende dalla specie), che avviene la deposizione delle uova.
Tutte le zanzare depongono le uova sulla superficie dell’acqua, tranne le zanzare Aedes, che invece depongono le uova in prossimità dell’acqua, in aree che verranno comunque sommerse.
Le uova possono essere disposte singolarmente o in gruppo formando una zattera "barca" di uova di zanzara (foto numero 1).
5003
FIGURA n.1 "barca" di uova di zanzara
(fonte: bmscience.altervista/)
Dalla schiusa delle uova si formano le larve (foto numero 2).
Le larve vivono sulla superficie dell’acqua, dove e respirano per mezzo di un sifone.
Crescono fino a circa 1-2 cm di lunghezza, mutando attraverso 4 stadi larvali.
5004
FIGURA n.2 le larve.
(fonte: bmscience.altervista/)
Dopo 4 stadi e le larve passano allo stato di pupa
5005
FIGURA n.3 le pupe.
(fonte: bmscience.altervista/)
Infine avviene lo sfarfallamento con la genesi dell’ individuo adulto.
La velocità ddel ciclo dipende dai fattori ambientali, in particolare dalla temperatura, ed oscilla in genere tra le 2-3 settimane.
(10 giorni quando le condizioni sono completamente favorevoli).
5001
FIGURA n.4 ciclo di vita zanzara
(fonte: zanzaratigreonline.it)
Sono le larve ad avere interesse tra noi acquariofili.
L’individuo adulto è in grado di accoppiarsi già dopo 48-72 ore dallo sfarfallamento.
Le zanzare sono insetti glicifaghi (si nutrono di liquidi zuccherini) ma, le femmine, divengono ematofaghe in quanto necessitano di un ingente apporto proteico per lo sviluppo delle uova (ciclo gonotrofico) (Clements, 1992).
LA ZANZARA TIGRE
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è originaria del sudest Asiatico ma, attraverso la globalizzazione, gli scambi commerciali e i viaggi turistici, si è ormai diffusa ed ha ampiamente colonizzato l’Europa, l’Africa, e l’America (Paupy et al., 2009).
In particolare, il trasporto internazionale di pneumatici usati ed il commercio di lucky bamboo (Dracena spp.) rappresentano il fattore determinante che ha permesso l’espansione di questo insetto (Reiter, 1998; Roiz et al. 2010).
Nel 1992, a Genova, è stato documentato il primo focolaio in Italia e in pochi anni si è diffusa in quasi tutta la penisola.
5002
FIGURA n.5 esemplare adulto di zanzara tigre.
(fonte: zanzara-tigre.it)
È un insetto dotato di grande “plasticità ecologica” che le ha permesso di colonizzare e adattarsi rapidamente e bene alle diverse condizioni climatiche.
Questa grande adattabilità, assieme alla tropicalizzazione dei climi, ha determinato una rapidissima diffusione della zanzara tigre in Italia.
Rispetto alla sua “cugina” Culex molestus (come detto anche esso possibile vettore), la zanzara tigre ha alcune differenze. L’attività trofica è diurna, quindi punge di giorno nelle ore più fresche della giornata, ma specialmente non depone in fossi, laghi, fiumi, stagni, canali o grandi bacini di acqua.
Non si osservano infatti larve di zanzara tigre in questi luoghi ricchi d’acqua.
La zanzara tigre depone le uova in ridotte quantità d’acqua stagnante, ad esempio nei vasi, sottovasi, nei tombini, nelle grondaie, sopra teli di plastica di copertura, in secchi, abbeveratoi per animali, bacinelle, barattoli o lattine vuote, bidoni, vasche, annaffiatoi o in ogni possibile contenitore.
Le uova possono sopravvivere anche all’inverno (resistono fino a meno 10 ° C per 24 ore) e a lunghi periodi di siccità.
RUOLO DI VETTORE
Gia dagli anni 20, fu scoperta e messa in luce una relazione e tra parassiti e/o virus e le zanzare.
Esse hanno infatti grande potenzialità come insetto vettore e il loro coinvolgimento nella trasmissione di patogeni, anche ad essere umani, è ormai diventato un fenomeno allarmante.
Sotto questo aspetto, in Italia, l’attenzione si focalizza in particolare sulle Culex molestus (zanzara comune) e, specialmente, sulle Aedes albopictus (zanzara tigre).
Essi possono essere veicolo di virus, di arbovirus, virus a RNA pericolosi per la salute di uomini animali.
Ci sono più di 100 arbovirus che possono determinare l’insorgere di malattie come la Chikungunya, la Dengue, la West Nile e la dirofilariosi (Gratz, 2004; Vazielle et al., 2008).
In ambito sanitario le zanzare non sono insetti pericolosi, ma, se nelle zone dove è presente si manifestassero alcune delle sopracitate patologie, potrebbero fungere da vettore e trasmettere tali patologie anche all’uomo.
Ad esempio, nel 2007 in Romagna è stata segnalata un’epidemia di Chikungunya, che si è diffusa rapidamente proprio grazie alla zanzara tigre colpendo più di 200 persone.
Consigli tecnico pratici:
Se non avete a disposizione larve di zanzara da "pescare" in luoghi sicuri o altri cibi vivi e volete puntare solo su queste, è fortemente consigliato resettare svuotando tutto il contenitore ogni 3 giorni per evitare che sfarfallino gli adulti.
Se non avete il tempo di gestirlo, non lasciate in attività la coltura, ma svuotatela e evitate che vi si accumuli acqua piovana.
Non ho mai notato larve di zanzara in recipienti di allevamento bianchi dove vivono le dafnie, per cui allevando queste ultime, meglio scegliere una vasca bianca.
Oltre al resetaggio, è preferibile mantenere il sistema isolato, usando una rete zanzariera come copertura, in questo modo,anche caso di un mancato resettaggio, magari dovuto da una dimenticanza o un assenza, e conseguente sfarfallamento, gli adulti resterebbero comunque "imprigionati"
BIBLIOGRAFIA
Gratz N (2004) - Critical review of the vector status of Aedes albopictus. Medical and Veterinary ntomology, 18: 215-227.
Paupy C, Delatte H, Bagny L, Corbel V, Fontenille D (2009) - Aedes albopictus, an arbovirus vector: From the darkness to the light. Microbes and Infections, 11:1177-1185.
Reiter P (1998) - Aedes albopictus and the world trade in used tires, 1988-1995: the shape of things to come? Journal of the American Mosquito Control Association, 14:83-94.
Roiz D., Rosà R., Arnoldi D., Rizzoli A. (2010) - Effect of temperature and rainfall on activity and dynamics of host-seeking Aedes albopictus females in Northern Italy. Vector Borne Zoonotic Diseases, 10: 811-816.
Severini F., Toma L., Di Luca M., Romi R. : Fragmenta Entomologica; Università degli studi di Roma “Sapienza” 2009
Vazeille M., Jeannin C., Martin E., Schaffner F., Failloux A.B. (2008) - Chikungunya: a risk for Mediterranean countries? Acta Tropica, 105:200-202.
FONTI FOTO
bmscience.altervista
zanzaratigreonline.it
zanzara-tigre.it