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Visualizza Versione Completa : Come si difendono le Dolabella auricularia.



Giordano Lucchetti
31-03-2021, 23:26
Riporto qui un interessante spunto che Alex_Milano80 mi ha fatto conoscere attraverso una pagina social,
che riprende le pubblicazioni:
Chimica Organica, P. Y. Bruice
University of California, Santa Barbara

Coralli, alghe rosse e spugne costituiscono la dieta di molti organismi marini.
Tuttavia, non bisogna assolutamente pensare che alghe, spugne e coralli siano alla mercé di predatori senza avere la possibilità di difendersi.
È vero, stiamo parlando di organismi generalmente fissi al substrato, incapaci di muoversi sul fondo sabbioso (ad eccezione di alcune spugne) e di scappare via.
Però... la selezione naturale ha promosso alcune strategie di difesa davvero eccezionali.
Infatti, spugne, alghe rosse e coralli sono capaci di sintetizzare composti organici contenenti alogeni (in particolare fluoro, cloro, bromo e iodio).
Queste sostanze vengono prodotte, principalmente, per scoraggiare i predatori.
Le alghe rosse, ad esempio, sintetizzano un composto alogenato tossico e repellente che fa "storcere il naso" il predatori, i quali decidono di non abbuffarsi di questi organismi vegetali.
C'è da dire però che la selezione naturale non se ne frega niente se tu sei una povera alga indifesa capace di produrre sostanze tossiche pur di non essere divorata.
Non a caso, le lepri di mare non sono per niente "scoraggiate" da questi composti organici.
Dopo aver mangiato un'alga rossa, la lapre di mare converte la molecola originaria in un composto strutturalmente simile che usa, pensate un po', per la propria difesa.
E infatti, non avendo una conchiglia, la strategia di difesa della lepre di mare è quella di circondarsi di un materiale abbastanza disgustoso che contiene il composto alogenato, proteggendosi così dai pesci carnivori.
Software utilizzato per la struttura molecolare: ChemSketch

46550



Grazie a ScienzeBiology - Biologicamente

Alex_Milano80
31-03-2021, 23:36
Riporto qui un interessante spunto che Alex_Milano80 mi ha fatto conoscere attraverso una pagina social,
che riprende le pubblicazioni:
Chimica Organica, P. Y. Bruice
University of California, Santa Barbara

Coralli, alghe rosse e spugne costituiscono la dieta di molti organismi marini.
Tuttavia, non bisogna assolutamente pensare che alghe, spugne e coralli siano alla mercé di predatori senza avere la possibilità di difendersi.
È vero, stiamo parlando di organismi generalmente fissi al substrato, incapaci di muoversi sul fondo sabbioso (ad eccezione di alcune spugne) e di scappare via.
Però... la selezione naturale ha promosso alcune strategie di difesa davvero eccezionali.
Infatti, spugne, alghe rosse e coralli sono capaci di sintetizzare composti organici contenenti alogeni (in particolare fluoro, cloro, bromo e iodio).
Queste sostanze vengono prodotte, principalmente, per scoraggiare i predatori.
Le alghe rosse, ad esempio, sintetizzano un composto alogenato tossico e repellente che fa "storcere il naso" il predatori, i quali decidono di non abbuffarsi di questi organismi vegetali.
C'è da dire però che la selezione naturale non se ne frega niente se tu sei una povera alga indifesa capace di produrre sostanze tossiche pur di non essere divorata.
Non a caso, le lepri di mare non sono per niente "scoraggiate" da questi composti organici.
Dopo aver mangiato un'alga rossa, la lapre di mare converte la molecola originaria in un composto strutturalmente simile che usa, pensate un po', per la propria difesa.
E infatti, non avendo una conchiglia, la strategia di difesa della lepre di mare è quella di circondarsi di un materiale abbastanza disgustoso che contiene il composto alogenato, proteggendosi così dai pesci carnivori.
Software utilizzato per la struttura molecolare: ChemSketch

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Grazie a ScienzeBiology - Biologicamente

Qualcuno se la mangia pure eh !
Leggete la nota 4: http://seaslugsofhawaii.com/species/Dolabella-auricularia-a.html


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Giordano Lucchetti
31-03-2021, 23:40
L'unico animale citato che ho visto in vendita nel mercato acquariofilo è Panulirus marginatus.
Quindi comunque occhio che fa danni. A parte che quando cresce penso che la dolabella non sia l'unico animale a cui rompe le palline.

GiòReef
01-04-2021, 01:11
Post davvero interessante...[emoji122][emoji122][emoji122]
Sappiamo sempre troppo poco circa gli animali che abbiamo in vasca e le dinamiche di sopravvivenza.
Grz x lo spunto di riflessione Bastards[emoji12]

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