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Ale87tv
19-08-2014, 21:36
Austrolebias paucisquama Location Sao Sépé

Nome: Austrolebias paucisquama- Location Sao Sepe

Sinonimi:

Etimologia: Austro = del sud Lebias = vedere sotto; paucisquama = poche squame (riferite al basso numero di squame attorno al peduncolo caudale)

Tassonomia:
Ordine: Cyprinodontiformes
Famiglia: Rivulidae

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Foto di Marco Vaccari

Descrizione
Fa parte delle specie del gruppo A. alexandri, presentando le apomorfiche (elementi comuni a tutto il gruppo in esame) iridescenze blu chiaro e le pinne grigio scuro nei maschi.
Le pinne pettorali di colore grigio associate alle iridiscenze blu chiaro nei maschi distinguono A. paucisaquama dalle altre specie del genere Austrolebias, ad eccezione di quelle del gruppo A. alexandri. Lo scarso numero di scaglie attorno al peduncolo caudale (12 contro le 16 o più) e il minore numero di raggi della pinna dorsale nei maschi (17-21 contro i 20 o più i A. litzi e A. nigripinnis, 21 o più in A. affinis, A. alexandri, A. cyaneus, A. juanlangi e A. luzardoi; 22 o più in A. duraznensis, A. ibicuiensis, A. paranaensis, A. periodicus) distinguono A. paucisquama dalle altre specie del gruppo A. alexandri.
L’elemento distintivo da tutte le altre specie del genere è l’assenza degli organi di contatto nelle pinne pettorali dei maschi, il ridotto numero di scaglie attorno al peduncolo caudale, il ridotto numero di raggi della pinna dorsale e lo schema delle macchie nere, concentrate sulla parte posteriore del corpo, su fondo chiaro delle femmine.
L’Austrolebias paucisquama raggiunge una lunghezza tra i 2,5 e i 3,5 cm, i maschi sono in media leggermente più piccoli delle femmine.
I dati morfometrici sono riportati nella tabella.
Il maschio più grande misurava 34.2 mm SL, la femmina più grande 34.8mm SL. il corpo è compresso lateralmente. Il profilo frontale della pinna dorsale si presenta leggermente concavo, più evidente nelle femmine.
Il profilo dorsale dalla nuca all'inserzione dell'ultimo dei raggi della pinna dorsale è convesso. Il profilo ventrale, dalla mascella inferiore all'inserzione dell'ultimo raggio della pinna anale risulta concavo.
Il profilo dorsale e ventrale del peduncolo caudale sono quasi dritti. La larghezza massima del corpo è almeno 2,21 volte l'altezza. L'altezza massima si ha in concomitanza con l'inserzione delle pinne pelviche. Muso arrotondato, mascelle corte.
Le pinne dorsali e anali sono arrotondate. Il raggio anteriore delle pinne anali nelle femmine è prolungato, a formare un lobo anteriore; nei maschi il lobo è assente e i raggi della pinna anale sono tutti della stessa lunghezza.

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La pinna anale ha origine appena anteriormente o appena posteriormente in linea con l'inizio della pinna dorsale nei maschi; mentre nelle femmine posteriormente, corrispondente tra la base del secondo alla base del quarto raggio dorsale.
La base della pinna dorsale ha origine tra l'ottava e nona costola pleurale e tra l'undicesima e dodicesima costola pleurale nelle femmine.

La papilla urogenitale non è attaccata alla pinna anale. La pinna caudale è arrotondata. Le pinne pettorali sono ellittiche, il margine posteriore corrisponde alla verticale tra la papilla urogenitale e la base del secondo raggio della pinna anale nei maschi, raggiungendo, o quasi, la base delle pinne pelviche nelle femmine.
L'estremità di ogniuna delle pinne pelviche raggiunge la base del secondo o terzo raggio della pinna anale nei maschi, tra la papilla urogenitale e la base del primo raggio della pinna anale nelle femmine.

La base delle pinne pelviche è molto vicina, ma la membrana mediana non è unita. La pinna dorsale conta tra i 17 e i 21 raggi nei maschi e tra i 15 e i 21 nelle femmine.
La pinna anale conta tra i 19 e i 23 raggi nei maschi e tra i 17 e i 19 nelle femmine. La caudale conta tra 23 e 27 raggi, comunemente 25. Le pinne pettoralipresentano 11 raggi, raramente 12. Le pinne pelviche hanno tra i 4 e i 5 raggi.

Le scaglie sono large e cicloidi. Tronco e testa squamate, eccetto la superficie ventrale della testa. Scaglie assenti sulla base delle pinne dorsali e anali, e due file di scaglie alla base della pinna caudale.
La squamatura frontale ha un disegno ad H. Le serie longitudinali di scaglie sono 25- 26, regolarmente disposte; le serie transerversali sono 11-13, le file di scaglie del peduncolo caudale sono 12. Un minuscolo organo di contatto è presenre su ogniuna delle scaglie della porzione anteroventrale del fianco nel maschio. Non ci sono organi di contatto sulle pinne.

Neuromasti cefalici: sopraorbitali 15 -21, parietali 1, anteriori rostrali 1, posteriori rostrali 1, infraorbitali 24-28, preorbitali 2, auricolari 1-2, post-auricolari 1-3, sopratemporale 1, mediano - operculari 1, ventrale operculare 2, pre-operculare 19 - 22, mandibolari 8-11, laterale-mandibulare 4-6. Sei raggi branchiostegali. Filamenti branchiali sul primo arco branchiale da 2 a 8. Numero di vertebre totali da 28 a 30.

Colorazione del maschio: il colore di fondo è grigio scuro. Lati del corpo con 6,7 o raramente 8 barre verticali verde-blu iridescente, due o tre volte più strette rispetto allo spazio tra ogni coppia di barre, e non estese al dorso. Papilla urogenitale grigia. Regione operculare e infraorbitale verde-blu, con una barra scura che attraversa l'occhio e una macchia triangolare grigiastra dorso-posteriore all'occhio, che non raggiunge però i neuromasti parietali. L'iride è bianca anteriormente o posteriormente, una barra verticale rossa e nera pigmentata attraversa il centro dell'occhio. Le pinne dorsali e anali sono verdi-blu iridescenti, talvolta con macchie chiare, spesso grigiastre vicino alla base delle pinne.
La pinna caudale è di un verde blu iridescente, ad eccezione della porzione distale. Le pinne pettorali e pelviche sono di un blu iridescente. I bordi distali delle pinne dorsali, anali, pettorali e pelviche sono pigmentati di nero.

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foto di Marco Vaccari

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fonte: http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1679-62252008000200004

Colorazione della femmina: il colore di fondo è marroncino molto chiaro. I lati del corpo presentano un numero elevato di macchie nero scuro, distrubite principalmente sulla parte posteriore del corpo. Una linea viola è distinguibile approssivamente dal ventaglio hypurale. Il ventre è dorato in tutte le femmine osservate. La papilla urogenitale è chiara. La regione operculare, e talvolta la regione infraorbitale, è verde chiaro, con una stretta barra scura verticale attraverso l'occhio. L'iride è bianca anteriormente e posteriormente e anteriormmente, la pupilla è pigmentanta nera. Tutte le pinne sono ialine.

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foto di Marco Vaccari


https://www.youtube.com/watch?v=r0b3dHB0JtM

Nel video, maschio e femmina.

Distribuzione e habitat: L’Austrolebias paucisquama è un piccolo killifish annuale, originario del sud del Brasile.
La specie è stata descritta per la prima volta nel 2008 (Neotropical Ichthyology, vol.6 no.2 Porto Alegre 2008, Juliano FerrerI; Luiz R. MalabarbaI; Wilson J. E. M. CostaII, http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1679-62252008000200004 ) da Juliano FerrerI; Luiz R. MalabarbaI; Wilson J. E. M. CostaII, su esemplari raccolti nel 2004 e nel 2005 raccolta nello bacino scolante del rio Vacacaí, un affluente del rio Jacuì, regione del Rio Grande do Sul, Brasile.
L’habitat consiste in un insieme di pozze temporanee, vicino all’autostrada BR290 Highway, con altitudine di 154 metri sul livello del mare. Le pozze sono completamente coperte di vegetazione emersa, e di profondità massima di 50 cm, e vengono usate come pascolo per il bestiame. Da notare che il primo corpo d’acqua permanente è distante dalla zona di raccolta, e che questi sono stati gli unici pesci trovati nelle pozze. La fragilità di questo ambiente e la sua diffusione su un’areale limitato mette questa specie a rischio di estinzione.

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fonte: http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1679-62252008000200004

Comportamento e compatibilità:
è una specie da ospitare assolutamente in monospecifico. Non presenta un’aggressività intraspecifica sviluppata particolarmente elevata, sono comunque comuni inseguimenti e parate sopra i luoghi di deposizione. Una buona idea è mettere più contenitori di deposizione separate da barriere visive, in modo che gli inseguimenti siano rituali e di breve durata.

Dimensionamento e allestimento della vasca:
necessaria una vasca di almeno 30 X 30 cm di base per un trio, ma è decisamente più indicato un lato lungo di 50 cm, dove ospitare un piccolo gruppetto. L’illuminazione deve essere molto tenue, sono molto indicate piante poco esigenti, come Najas sp. e Ceratophillum sp. .
La scelta del fondo è fondamentale, dato che per deporre e fecondare le uova si immerge completamente nel substrato. In caso di piccole vasche temperate destinate alla riproduzione si può optare a un fondo alto 3-4 cm di torba bruna che va sostituita una volta ogni 7 – 10 giorni. Tuttavia se abbiamo allestito una vasca di dimensioni maggiori, la soluzione più indicata è quella di inserire dei vasi in materiale trasparente con la torba all’interno, da controllare sempre ogni 7-10 giorni. Il restante fondo deve essere, se è presente, di natura decisamente grossolana e arrotondati come dei ciotoli. In tale fondo, l’Austrolebias paucisquama non prova nemmeno ad infossarsi, mentre in fondi medi e fini tenda di deporre e di infossarsi, presentando la possibilità di ferirsi anche seriamente. I cambi vanno fatti goccia a goccia, e un piccolo filtro male non fa. La vasca è bene che sia chiusa, anche se non sono saltatori provetti come altri killi.


https://www.youtube.com/watch?v=KmMx4udX56w

si vede una coppia nel primo minuto, poi si tratta di un congenere in una vasca a fianco

Condizioni di allevamento:
Temperatura: minima 15°C - buona dai 18 °C ai 20 -23°C meglio non superare i 25°C
Gh: sopra il 15, è indicato un cucchiaino di sale da cucina ogni 10 litri di acqua.
pH: 7,5

Alimentazione:
Necessari assolutamnete naupli di artemia dopo la schiusa. Possono essere anche fornite anguillole dell'aceto, con moderazione. Successivamente possono essere fornite dafnie, artemie adulte, congelato di artemia, chironomus e larve di zanzara. Attenzione a non sottoalimentare, ma nemmeno eccedere.
Il granulare non viene considerato.

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Riproduzione e ciclo vitale:
Si tratta di un killifish a ciclo annuale.
La diapausa in torba umida dura 3 mesi a 24°C (ma il tempo è molto variabile, si può tranquillamente arrivare a 5 mesi con temperature più basse). Importante controllare lo sviluppo delle uova.
La schiusa può avvenire in una vaschettina rettangolare, con 1 cucchiaino di sale su 10 litri d'acqua e 1-2 dita d'acqua (per ridurre al minimo il rischio di belly slider), l'aggiunta di acqua e i successivi cambi vanno fatti sempre goccia a goccia; alcuni naupli di artemia vanno inseriti con le uova, stimolandone la schiusa. Appena nati vanno alimentati con naupli di artemia appena schiusi, prestando attenzione a non sottoalimentare (hanno un accrescimento molto rapido rispetto agli altri ordini, anche se non sono tra gli annuali più veloci). Dopo una settimana potete spostarli in una vasca attorno a 10 litri, e riasciugare la torba per ribagnarla e far schiudere le uova rimaste fra 3 settimante.
A tre - quattro settimane potete spostarli nella vasca definitiva, e dovrebbero cominciare nei maschi a mostrare delle pallide striature. Importante continuare con i cambi goccia a goccia, anche da adulti, il rischio di belly slider continua fino al termine dello sviluppo. Tra i maschi emergerà un dominante che si approprierà di un luogo di deposizione, ma è importante che ve ne siano più di uno per consentire una maggiore variabilità genetica. Entro i due mesi di età inserite il contenitore con la torba in cui si infosseranno le coppie per deporre. Controllate la torba ogni 2 settimane e cambiate la torba nel vasetto con la stessa frequenza, non preoccupatevi se la torba non ha un buon odore.
Dopo la raccolta conservate le uova in piccoli contenitori con della torba umida, avendo cura di eliminare le uova che diventano bianche e ammuffiscono.
Possono vivere dagli 8 ai 12 mesi. Se dovete scambiarli, meglio non sciendere sotto le 40 uova a pacchetto, da diversi contenitori per la riproduzione, per dare modo a chi li riceve di avere la certezza di poter partire con una nuova stirpe.
Il loro allevamento non è difficile, ma senz'altro impegnativo nelle prime fasi in termine di tempo.



https://www.youtube.com/watch?v=75AXaUgKxYQ
avanotti di A. paucisquama


Note: Sono entrato in possesso di questa specie durante a settembre 2011, tramite delle uova datemi da Marco Vaccari che non finirò mai di ringraziare.
Nell'hobby sono presenti due ceppi della stessa location: Austrolebias paucisquama “TT Sao Sépé” e Austrolebias paucisquama “TT Sao Sépé DN 08-09″. Riferirsi a una location è essenziale parlando di killi, dato che spesso differenti location di una stessa specie si rivelano in seguito differenti specie.
Il genere Austrolebias è a rischio di estinzione, a causa della rarefazione degli habitat. Fortunatamente nell'hobby si trovano sempre uova da esemplari allevati in purezza con location.


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BIBLIOGRAFIA:
Neotropical Ichthyology, vol.6 no.2 Porto Alegre 2008, Juliano FerrerI; Luiz R. MalabarbaI; Wilson J. E. M. CostaII, http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1679-62252008000200004
http://www.fishbase.org/
https://austrolebiasproject.wordpress.com
Myers, P., R. Espinosa, C. S. Parr, T. Jones, G. S. Hammond, and T. A. Dewey. 2014. The Animal Diversity Web (online). Accessed at http://animaldiversity.org.
images.killi.net
foto di Marco Vaccari
foto di Ale87tv se non indicato
video da youtube

Ale87tv
20-08-2014, 21:26
finitoooooo!

Jefri
20-08-2014, 21:37
Grandemsn010

Marimarco69
21-08-2014, 00:20
:114-52::114-52::114-52::114-51::114-28: