Ale87tv
22-08-2014, 01:25
Tutti gli episodi della serie qui!!! (http://www.reefbastards.it/showthread.php?3313-Lozzio-la-raccolta-quello-che-nessuno-vi-dir%E0)
Attenzione scritto dall'alto contenuto ironico, costruito sul mondo dolce, ma che fa ridere anche i marini.
Non assumere lontano dai bagni, possibili effetti lassativi. Stampato può essere usato come carta da culo, Algranati conferma. Se necessitate di strumenti di pulizia più efficaci, contattate il Picci, che ha le frese...
Lozzio vagava su una terra ancora martoriata da guerre e capricci di Dei Pagani (uno dei quali era il sacro Guppy, unica entità al di sopra delLozzio) quando, approdando in Cina durante gli albori dell’acquariofilia, si scontrò con il primo problema della nascente passione: i pesci sporcavano.
Lozzio ne restò sconvolto: non concepisce tuttora che il pesce che vive in acqua, così pulita, sporchi!!! “può sporcare il cane, può sporcare il gatto, può sporcare un vitello tonnato, ma non un pesce! nemmeno se lo tieni in una ciotola e lo nutri come un bue. Un pesce è in un acquario, che è un soprammobile, come la bomboniera del cuggino Maritato (di nome e di fatto) e un soprammobile non sporca”.
In realtà quella curiosa civiltà i pesci, per risolvere il problema, li teneva in laghetti ornamentali, e li trasferiva temporaneamente in vasi di terracotta solo per osservarne le forme.
Lozzio resto scioccato da questa barbara usanza. Interpellò la sua guida per qualche secolo, poi riunì i Cuggini e dichiarò “ Cuggini da tutto il mondo! Questi barbari trasferiscono i pesci da luridi laghetti, infestati da piante verdi, e qualche alga, in piccoli vasi: io ora vi dico giammai dovrete trasferire i pesci! essi devono vivere sempre in ambienti idonei!” “i laghetti?”, chiese ingenuamente un Cuggino, che così tanto cuggino non era. “Giammai!!!! – rispose Lozzio - (nel frattempo, gli altri Cuggini stavano punendo l’impudente facendolo inginocchiare su ghiaino celeste e fustigandolo con una vallisneria in plastica) voi li metterete in vaschette 25 x 15 o nelle sacre bocce ( che non sono quelle della cameriera del bar in piazza, porci!) con del fondo di colore fluo e piante di plastica, perché è scritto che il pesce stia nella massima pulizia.”
E fu così che nacque un bisogno di pulizia e lindore che impressionò perfino Mastro Lindo e l’esercito di rappresentanti del Folletto, che stettero in disparte a guardare, dato che sia il detersivo che l’aspirapolvere si rivelarono inefficaci nel risolvere il problema.
Prime vittime della follia dei Cuggini furono le piante: esse infatti vennero accusate come principali portatrici di sporcizia, per cui bandite da ogni acquario degno di un vero cuggino (potete provare in ogni maniera a spiegare loro che combattono le alghe, che rendono idonea una vasca, che chiudono il ciclo dell’azoto… non ci sarà verso). Partì la caccia alle piante, esse vennero legate a dei pali e messe al rogo, davanti a un compiaciuto pubblico di forzieri, teschi e piante di plastica. Un sub attivato dall’aeratore dirigeva lo show.
Tolte di mezzo le piante, restava da capire come smaltire i simpatici regalini del retrotreno dei pesci e eliminare le alghe che avanzavano come una falange oplitica, rendendo invisibile il pesce all’interno della vaschetta. Il Cuggino è di natura poco incline alla pulizia manuale, che tipicamente si svolge così:
- prelevo del pesce con bicchiere, retino, schiumarola per fusilli;
- deposito del pesce in ciotola, bicchiere, lavandino, sottovaso;
- lavaggio della vaschetta con acqua, detersivi vari, candeggina;
- riallestimento della vaschetta;
- reinserimento del pesce;
- preghiera alLozzio perché il pesce non muoia;
- ogni mese cambio del pesce, perché si sa muore “che è già malato in negozio”.
Per cui i Cuggini riuniti in gran consiglio nelle sedi distaccate dove si discute di acquariofilia seria (panificio, distributore, parrucchiera, rivendita di alcolici), chiesero alLozzio chi li potesse risparmiare tale lavoro.
E qui Lozzio proferì una delle più grandi Cugginate della storia: “ Nella vasca DEVI inserire IL PESCE PULITORE per tenere la vasca immacolata”. Ba-bam! e da lì, la fine.
Ora, restava da definire cosa fa e cos’è il pesce pulitore.
Il pesce pulitore, non è più un pesce, infatti è spesso definito “Pulivetro” o “Pulifondo”, e non si calcola nella popolazione della vasca: tu metti filtro, riscaldatore, e pulitore. Poi i pesci. Il pulitore non va alimentato: lui DEVE mangiare alghe, avanzi, cacca dei pesci (nelle versioni meno ortodosse, non la mangia, ma la “disperde” in pratica è un simpatico trita-stronzi). Poi ci sono le versioni da vetro (da cui poi alcuni Cuggini dubbiosi chiedono il perché non stia mai sul vetro, e da lì fustigati per blasfemia) e quelle da fondo. Essendo uno strumento, non ha nemmeno una misura di vasca minima, o un gruppo minimo, basta che sia sufficiente a pulire. Ne esiste anche una versione che mangia le lumache.
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Ma in base a cosa si attribuisce il titolo di pulitore a un pesce? in base a quanto pulisce… giammai! (oggi mi ha preso sta parola). La prima classificazione di pulitore, viene dal Cuggino Lindo Casamia, egli scrisse:
“Orbene, cosa distingue la ramazza dalla scopa? oppure il moccio dallo straccio? niuna cosa apparente. Allo stesso modo, voi direte Pulitore da fondo a tutti quei cosi con le pinne che stanno sullo fondo e tengono bocca a foggia di scopa, e direte Pulivetro a quei cosi con le scaglie che si posano sui vetri e tengono bocca a foggia di spazzola pe’ vetro. Passi anche il termine Mangia-alghe, Mangia lumache, ma non il termine Mangia – defecata, non perché esso non dica il vero, ma perché la matrona lo prende male: salda è la sua presa sul mattarellum, e vigoroso colpo sulla capa tosta è prevedibile!”
Lozzio approvò subito questo scritto, e lo spinse a scrivere un intero libro, spesso citato, ma andato perduto (ogni tanto le cose belle succedono anche a noi) il De bellum luridum. Lindo Casamia, colse la palla al balzo, la disinfettò e scrisse il libro su carta da cucina. In realtà nel libro non c’era scritto niente, tanto nessuno lo avrebbe letto, ma è servito come fonte (immaginaria) per consolidare la Cugginata Magna del pesce pulitore, vessillo sotto il quale ogni Cuggino si riconosce, sventolandolo sotto il naso dei saccenti professori.
Poi anche il pesce pulitore va cambiato ogni tanto, perché muore “che in negozio te lo danno difettato”.
Ora, dopo questa raccolta di deliri e divagazioni, spero vi sia chiaro del perché la parola “Pulitore” viene sempre corretta nel forum. Non mi soffermerò a spiegarvi cosa sono i pesci da fondo, i loricaridi, i callichthyidi, i siluridi, i cobitidi e i balitoridi (e altri ancora) perché c’è un intera sezione del forum, la tana del Catfish dove chiedere informazioni su tutte queste specie, che non hanno nulla di differente da qualsiasi altro pesce che troviamo in negozio, e non si meritano nulla di meno che una vasca fatta e finita per le loro esigenze, e per la loro riproduzione.
Attenzione scritto dall'alto contenuto ironico, costruito sul mondo dolce, ma che fa ridere anche i marini.
Non assumere lontano dai bagni, possibili effetti lassativi. Stampato può essere usato come carta da culo, Algranati conferma. Se necessitate di strumenti di pulizia più efficaci, contattate il Picci, che ha le frese...
Lozzio vagava su una terra ancora martoriata da guerre e capricci di Dei Pagani (uno dei quali era il sacro Guppy, unica entità al di sopra delLozzio) quando, approdando in Cina durante gli albori dell’acquariofilia, si scontrò con il primo problema della nascente passione: i pesci sporcavano.
Lozzio ne restò sconvolto: non concepisce tuttora che il pesce che vive in acqua, così pulita, sporchi!!! “può sporcare il cane, può sporcare il gatto, può sporcare un vitello tonnato, ma non un pesce! nemmeno se lo tieni in una ciotola e lo nutri come un bue. Un pesce è in un acquario, che è un soprammobile, come la bomboniera del cuggino Maritato (di nome e di fatto) e un soprammobile non sporca”.
In realtà quella curiosa civiltà i pesci, per risolvere il problema, li teneva in laghetti ornamentali, e li trasferiva temporaneamente in vasi di terracotta solo per osservarne le forme.
Lozzio resto scioccato da questa barbara usanza. Interpellò la sua guida per qualche secolo, poi riunì i Cuggini e dichiarò “ Cuggini da tutto il mondo! Questi barbari trasferiscono i pesci da luridi laghetti, infestati da piante verdi, e qualche alga, in piccoli vasi: io ora vi dico giammai dovrete trasferire i pesci! essi devono vivere sempre in ambienti idonei!” “i laghetti?”, chiese ingenuamente un Cuggino, che così tanto cuggino non era. “Giammai!!!! – rispose Lozzio - (nel frattempo, gli altri Cuggini stavano punendo l’impudente facendolo inginocchiare su ghiaino celeste e fustigandolo con una vallisneria in plastica) voi li metterete in vaschette 25 x 15 o nelle sacre bocce ( che non sono quelle della cameriera del bar in piazza, porci!) con del fondo di colore fluo e piante di plastica, perché è scritto che il pesce stia nella massima pulizia.”
E fu così che nacque un bisogno di pulizia e lindore che impressionò perfino Mastro Lindo e l’esercito di rappresentanti del Folletto, che stettero in disparte a guardare, dato che sia il detersivo che l’aspirapolvere si rivelarono inefficaci nel risolvere il problema.
Prime vittime della follia dei Cuggini furono le piante: esse infatti vennero accusate come principali portatrici di sporcizia, per cui bandite da ogni acquario degno di un vero cuggino (potete provare in ogni maniera a spiegare loro che combattono le alghe, che rendono idonea una vasca, che chiudono il ciclo dell’azoto… non ci sarà verso). Partì la caccia alle piante, esse vennero legate a dei pali e messe al rogo, davanti a un compiaciuto pubblico di forzieri, teschi e piante di plastica. Un sub attivato dall’aeratore dirigeva lo show.
Tolte di mezzo le piante, restava da capire come smaltire i simpatici regalini del retrotreno dei pesci e eliminare le alghe che avanzavano come una falange oplitica, rendendo invisibile il pesce all’interno della vaschetta. Il Cuggino è di natura poco incline alla pulizia manuale, che tipicamente si svolge così:
- prelevo del pesce con bicchiere, retino, schiumarola per fusilli;
- deposito del pesce in ciotola, bicchiere, lavandino, sottovaso;
- lavaggio della vaschetta con acqua, detersivi vari, candeggina;
- riallestimento della vaschetta;
- reinserimento del pesce;
- preghiera alLozzio perché il pesce non muoia;
- ogni mese cambio del pesce, perché si sa muore “che è già malato in negozio”.
Per cui i Cuggini riuniti in gran consiglio nelle sedi distaccate dove si discute di acquariofilia seria (panificio, distributore, parrucchiera, rivendita di alcolici), chiesero alLozzio chi li potesse risparmiare tale lavoro.
E qui Lozzio proferì una delle più grandi Cugginate della storia: “ Nella vasca DEVI inserire IL PESCE PULITORE per tenere la vasca immacolata”. Ba-bam! e da lì, la fine.
Ora, restava da definire cosa fa e cos’è il pesce pulitore.
Il pesce pulitore, non è più un pesce, infatti è spesso definito “Pulivetro” o “Pulifondo”, e non si calcola nella popolazione della vasca: tu metti filtro, riscaldatore, e pulitore. Poi i pesci. Il pulitore non va alimentato: lui DEVE mangiare alghe, avanzi, cacca dei pesci (nelle versioni meno ortodosse, non la mangia, ma la “disperde” in pratica è un simpatico trita-stronzi). Poi ci sono le versioni da vetro (da cui poi alcuni Cuggini dubbiosi chiedono il perché non stia mai sul vetro, e da lì fustigati per blasfemia) e quelle da fondo. Essendo uno strumento, non ha nemmeno una misura di vasca minima, o un gruppo minimo, basta che sia sufficiente a pulire. Ne esiste anche una versione che mangia le lumache.
5336
Ma in base a cosa si attribuisce il titolo di pulitore a un pesce? in base a quanto pulisce… giammai! (oggi mi ha preso sta parola). La prima classificazione di pulitore, viene dal Cuggino Lindo Casamia, egli scrisse:
“Orbene, cosa distingue la ramazza dalla scopa? oppure il moccio dallo straccio? niuna cosa apparente. Allo stesso modo, voi direte Pulitore da fondo a tutti quei cosi con le pinne che stanno sullo fondo e tengono bocca a foggia di scopa, e direte Pulivetro a quei cosi con le scaglie che si posano sui vetri e tengono bocca a foggia di spazzola pe’ vetro. Passi anche il termine Mangia-alghe, Mangia lumache, ma non il termine Mangia – defecata, non perché esso non dica il vero, ma perché la matrona lo prende male: salda è la sua presa sul mattarellum, e vigoroso colpo sulla capa tosta è prevedibile!”
Lozzio approvò subito questo scritto, e lo spinse a scrivere un intero libro, spesso citato, ma andato perduto (ogni tanto le cose belle succedono anche a noi) il De bellum luridum. Lindo Casamia, colse la palla al balzo, la disinfettò e scrisse il libro su carta da cucina. In realtà nel libro non c’era scritto niente, tanto nessuno lo avrebbe letto, ma è servito come fonte (immaginaria) per consolidare la Cugginata Magna del pesce pulitore, vessillo sotto il quale ogni Cuggino si riconosce, sventolandolo sotto il naso dei saccenti professori.
Poi anche il pesce pulitore va cambiato ogni tanto, perché muore “che in negozio te lo danno difettato”.
Ora, dopo questa raccolta di deliri e divagazioni, spero vi sia chiaro del perché la parola “Pulitore” viene sempre corretta nel forum. Non mi soffermerò a spiegarvi cosa sono i pesci da fondo, i loricaridi, i callichthyidi, i siluridi, i cobitidi e i balitoridi (e altri ancora) perché c’è un intera sezione del forum, la tana del Catfish dove chiedere informazioni su tutte queste specie, che non hanno nulla di differente da qualsiasi altro pesce che troviamo in negozio, e non si meritano nulla di meno che una vasca fatta e finita per le loro esigenze, e per la loro riproduzione.