Ricky mi
11-09-2014, 13:52
un po di tempo fa ero andato in fissa con questi bivalvi, ricercando più informazioni possibili.
posto qui quelle basilari, magari a qualcuno possono interessare.
Tridacne.
Le tridacne vengono considerate dai noi acquariofili marini vere e proprie chicche da inserire nei nostri acquari. Spesso le acquistiamo solamente perché attratti dai loro colori sgargianti senza però sapere com’è fatto l’animale e il reale stato di salute.
il colore di questi animali dipende dalle zooxantelle che risiedono sul suo mantello.
Di norma le zooxantelle si presentano di colore brunastro.
In questi animali i colori come il viola, l’azzurro il verde, l’oro ecce cc dipendo dai pigmenti che si trovano sul alcune cellule chiamate Iridofori. Queste hanno lo scopo di proteggere l’animale dall’eccessiva radiazione luminosa e dai raggi ultravioletti.
Anatomia della tridacna
Qui di seguito vi riporto un schema dettagliato che individua ogni singola parte che compone questi splendidi bivalvi.
6036
Classificazione delle tridacne
Le tridacne più conosciute dagli acquariofili ad oggi sono 5 e sono:
- Tridacna Gigas;
- Tridacna Deresa;
- Tridacna Maxima;
- Tridacna Squamosa;
- Tridacna Crocea.
Come riconoscerle
Tridacna Gigas
È la tridacna più grande esistente, può raggiungere una lunghezza di 140cm e pesare fino a 250 kg, dei quali 65 kg di tessuto vivente. T. gigas è la tridacna a crescita più veloce e comunque, nonostante sia molto robusta, non è adatta ai normali acquari, in quanto occuperebbe ben presto tutto lo spazio disponibile.
L’importazione di questo bivalve è vietato. In passato questo animale è stato vittima dell’uomo che utilizzava le valve di questo animale per fini d’arredamento, portando l’animale sull’orlo dell’estinzione.
6037
Tridacna Deresa
E’ una delle specie più coltivate su larga scala, soprattutto per il suo valore culinario. Questa tridacna diventa grande fino a raggiungere i 50 cm. Di norma risulta meno colorata rispetto a T. maxima e T. crocea. Il mantello può essere bruno scuro o nero con disegni arancio, giallo, bianco o verdi. La conchiglia è molto liscia, con delle leggere ondulature.
6038
Tridacna Maxima
T. maxima raggiunge una grandezza massima di 30 cm. Il mantello può avere disegni e colori molto variabili, abbastanza simili comunque a T. crocea. Le valve si presentano con escrescenze molto prominenti e si sviluppa più in larghezza che in altezza.
In natura la tridacna maxima si trova principalmente in acque poco profonde.
6039
Tridacna Squamosa
T. squamosa è un'altra specie spettacolare. Cresce fino a 40 cm e può avere disegni straordinari sul mantello, con colore di base bruno e disegni blu, verdi o gialli. La conchiglia di questa specie ha escrescenze molto larghe e prominenti.
Come per tridacna Gigas in passato è stata inserita tra gli animali a rischio di estinzione, solo nel 2004 a seguito di reintroduzione di esemplari di riproduzione è stata dichiara a rischio basso di estinzione.
6040
Tridacna Crocea
T. crocea è la più piccola ed a più lenta crescita tra tutti i tridacnidi, con una lunghezza massima di 20 cm. E' anche probabilmente la tridacna più colorata, di conseguenza la più ricerca tra noi acquariofili. Il colore base è solitamente blu o viola, ma può essere anche turchese o verde scuro. I disegni, che si presentano a macchie o strisce, possono essere dorati o bronzei, blu iridescente, verde giallo, arancio o nero. La conchiglia è abbastanza liscia, con delle escrescenze appena accennate. T. crocea è l'ideale per acquari, anche di piccole dimensioni ma rimane sempre molto esigente in fatto di luce, se si vogliono conservare i colori brillanti.
6041
Di recente sono state scoperte la rara T. tevoroa e H. porcellanus che risultano di difficile reperibilità. La prima vive nell'Oceano Pacifico, tra le isole Figi e Tonga, a maggiori profondità, dove c'è meno luce disponibile. La seconda vive vicino alle Filippine ed ha avuto notevole calo in natura per pesca indiscriminata.
Come riconoscere una tridacna in salute?
Spesso le tridacne arrivano stressate ed indebolite dai lunghi viaggi che sono costrette a subire.
Durante la fase d’acquisto esistono ci sono degli indicatori che ci possono aiutare a capire lo stato di salute di quest’ultimo che sono:
1-reazione ai cambiamenti di luce. L’animale de risultare attivo chiudendosi immediatamente al variare della luce (fate la prova di passare sopra di essa la mano)
2-Il sifone d’entrata non deve risultare troppo aperto, se cossi fosse indica che l’animale è in forte stato di stress
3-Controllate il bisso, deve risultare per estroflesso alla ricerca di un punto al quale ancorarsi.
4-Controllate che la parte inferiore dell’animale, la zona vicino al foro del bisso, sia libera da eventuali parassiti (Pyramidellide).
Bagni in Glucosio
Le grandi conchiglie della famiglia Tridacnidae possono essere indebolite dal trasporto e da un errato mantenimento. Cambiamenti nell’illuminazione ed altri fattori ambientali, possono influenzare negativamente questi animali, indebolendoli. Le alghe simbionti producono normalmente energia sotto forma di glucosio, necessario ai tessuti dell’animale. Se questa produzione di energia viene disturbata, ne risulterà un inevitabile indebolimento. Maggiore è la debilitazione minori saranno le possibilità di adattamento ai nuovi fattori ambientali. Sembra infatti, che molte delle perdite durante le procedure commerciali siano da imputare ai succitati problemi.
Intervista all’esperto di Tridacnidae, biochimico e biologo molecolare Dr. David Yellowlees:
Che cosa ne pensa di una sostituzione di glucosio per una Tridacna indebolita? Questo si potrebbe ottenere, per esempio, togliendo l’animale dall’acquario di allevamento e trasferendolo in un recipiente più piccolo, riempito con acqua marina dello stesso acquario di provenienza. In questa acqua viene sciolto saccarosio (semplice zucchero domestico). La Tridacna deve permanere in questa soluzione per un pò di tempo prima di essere riportata nell’acquario. In questa maniera esponiamo i tessuti dell’animale ad una soluzione di saccarosio che viene scomposta da acidi ed enzimi in glucosio, fruttosio e idrati di carbonio, che normalmente vengono metabolizzati dall’animale e trasformati in altri composti (ATP), elementi indispensabili per la produzione energetica. Appena i tessuti dell’animale entrano in contatto con questa soluzione di zuccheri, i carboidrati penetrano per pressione osmotica all’interno, ottenendo in questo modo un miglioramento della produzione di energia delle alghe simbionti. Tutto questo secondo un ragionamento teorico. La domanda da porci è se questo tipo di trattamento abbia senso da un punto di vista scientifico, e se in qualche modo possa essere addirittura dannoso per gli animali. Io ritengo che il trattamento esposto, che negli esperimenti da me condotti si è rivelato efficace, risulti almeno per le osservazioni fin qui effettuate, come non pericoloso. Lei che cosa ne pensa?
Io penso che i procedimenti esposti siano ampiamente corretti. Queste conchiglie hanno bisogno di glucosio, ed il bagno di zucchero lo fornisce alle alghe simbionti stabilizzando gli scambi organici. Quali influenze possano avere in questa direzione gli aminoacidi non mi é noto, tuttavia anche il dosaggio di piccole quantità di aminoacidi potrebbe avere senso. Comunque, per ragioni di biodisponibilità, impiegherei Glucosio (destrosio) invece del saccarosio (zucchero comune).
Come procedere con il bagno di glucosio:
Dell’acqua marina (acqua di acquario) viene immessa in un contenitore aggiungendo del Glucosio (destrosio). Dosaggio: un cucchiaio raso da caffè in 2 litri di acqua. La Tridacna deve rimanervi per circa 60 minuti. Ripetere questo trattamento per almeno tre giorni consecutivi. Tuttavia è vivamente sconsigliato di sottoporre a questo trattamento animali sani e ben ambientati, per cercare di forzarne in qualche modo la crescita. Questo provocherebbe sicuramente più danni che benefici. Applicare il trattamento esclusivamente ad animali che mostrano evidenti sintomi di stress da trasporto e da deficit di energia.
posto qui quelle basilari, magari a qualcuno possono interessare.
Tridacne.
Le tridacne vengono considerate dai noi acquariofili marini vere e proprie chicche da inserire nei nostri acquari. Spesso le acquistiamo solamente perché attratti dai loro colori sgargianti senza però sapere com’è fatto l’animale e il reale stato di salute.
il colore di questi animali dipende dalle zooxantelle che risiedono sul suo mantello.
Di norma le zooxantelle si presentano di colore brunastro.
In questi animali i colori come il viola, l’azzurro il verde, l’oro ecce cc dipendo dai pigmenti che si trovano sul alcune cellule chiamate Iridofori. Queste hanno lo scopo di proteggere l’animale dall’eccessiva radiazione luminosa e dai raggi ultravioletti.
Anatomia della tridacna
Qui di seguito vi riporto un schema dettagliato che individua ogni singola parte che compone questi splendidi bivalvi.
6036
Classificazione delle tridacne
Le tridacne più conosciute dagli acquariofili ad oggi sono 5 e sono:
- Tridacna Gigas;
- Tridacna Deresa;
- Tridacna Maxima;
- Tridacna Squamosa;
- Tridacna Crocea.
Come riconoscerle
Tridacna Gigas
È la tridacna più grande esistente, può raggiungere una lunghezza di 140cm e pesare fino a 250 kg, dei quali 65 kg di tessuto vivente. T. gigas è la tridacna a crescita più veloce e comunque, nonostante sia molto robusta, non è adatta ai normali acquari, in quanto occuperebbe ben presto tutto lo spazio disponibile.
L’importazione di questo bivalve è vietato. In passato questo animale è stato vittima dell’uomo che utilizzava le valve di questo animale per fini d’arredamento, portando l’animale sull’orlo dell’estinzione.
6037
Tridacna Deresa
E’ una delle specie più coltivate su larga scala, soprattutto per il suo valore culinario. Questa tridacna diventa grande fino a raggiungere i 50 cm. Di norma risulta meno colorata rispetto a T. maxima e T. crocea. Il mantello può essere bruno scuro o nero con disegni arancio, giallo, bianco o verdi. La conchiglia è molto liscia, con delle leggere ondulature.
6038
Tridacna Maxima
T. maxima raggiunge una grandezza massima di 30 cm. Il mantello può avere disegni e colori molto variabili, abbastanza simili comunque a T. crocea. Le valve si presentano con escrescenze molto prominenti e si sviluppa più in larghezza che in altezza.
In natura la tridacna maxima si trova principalmente in acque poco profonde.
6039
Tridacna Squamosa
T. squamosa è un'altra specie spettacolare. Cresce fino a 40 cm e può avere disegni straordinari sul mantello, con colore di base bruno e disegni blu, verdi o gialli. La conchiglia di questa specie ha escrescenze molto larghe e prominenti.
Come per tridacna Gigas in passato è stata inserita tra gli animali a rischio di estinzione, solo nel 2004 a seguito di reintroduzione di esemplari di riproduzione è stata dichiara a rischio basso di estinzione.
6040
Tridacna Crocea
T. crocea è la più piccola ed a più lenta crescita tra tutti i tridacnidi, con una lunghezza massima di 20 cm. E' anche probabilmente la tridacna più colorata, di conseguenza la più ricerca tra noi acquariofili. Il colore base è solitamente blu o viola, ma può essere anche turchese o verde scuro. I disegni, che si presentano a macchie o strisce, possono essere dorati o bronzei, blu iridescente, verde giallo, arancio o nero. La conchiglia è abbastanza liscia, con delle escrescenze appena accennate. T. crocea è l'ideale per acquari, anche di piccole dimensioni ma rimane sempre molto esigente in fatto di luce, se si vogliono conservare i colori brillanti.
6041
Di recente sono state scoperte la rara T. tevoroa e H. porcellanus che risultano di difficile reperibilità. La prima vive nell'Oceano Pacifico, tra le isole Figi e Tonga, a maggiori profondità, dove c'è meno luce disponibile. La seconda vive vicino alle Filippine ed ha avuto notevole calo in natura per pesca indiscriminata.
Come riconoscere una tridacna in salute?
Spesso le tridacne arrivano stressate ed indebolite dai lunghi viaggi che sono costrette a subire.
Durante la fase d’acquisto esistono ci sono degli indicatori che ci possono aiutare a capire lo stato di salute di quest’ultimo che sono:
1-reazione ai cambiamenti di luce. L’animale de risultare attivo chiudendosi immediatamente al variare della luce (fate la prova di passare sopra di essa la mano)
2-Il sifone d’entrata non deve risultare troppo aperto, se cossi fosse indica che l’animale è in forte stato di stress
3-Controllate il bisso, deve risultare per estroflesso alla ricerca di un punto al quale ancorarsi.
4-Controllate che la parte inferiore dell’animale, la zona vicino al foro del bisso, sia libera da eventuali parassiti (Pyramidellide).
Bagni in Glucosio
Le grandi conchiglie della famiglia Tridacnidae possono essere indebolite dal trasporto e da un errato mantenimento. Cambiamenti nell’illuminazione ed altri fattori ambientali, possono influenzare negativamente questi animali, indebolendoli. Le alghe simbionti producono normalmente energia sotto forma di glucosio, necessario ai tessuti dell’animale. Se questa produzione di energia viene disturbata, ne risulterà un inevitabile indebolimento. Maggiore è la debilitazione minori saranno le possibilità di adattamento ai nuovi fattori ambientali. Sembra infatti, che molte delle perdite durante le procedure commerciali siano da imputare ai succitati problemi.
Intervista all’esperto di Tridacnidae, biochimico e biologo molecolare Dr. David Yellowlees:
Che cosa ne pensa di una sostituzione di glucosio per una Tridacna indebolita? Questo si potrebbe ottenere, per esempio, togliendo l’animale dall’acquario di allevamento e trasferendolo in un recipiente più piccolo, riempito con acqua marina dello stesso acquario di provenienza. In questa acqua viene sciolto saccarosio (semplice zucchero domestico). La Tridacna deve permanere in questa soluzione per un pò di tempo prima di essere riportata nell’acquario. In questa maniera esponiamo i tessuti dell’animale ad una soluzione di saccarosio che viene scomposta da acidi ed enzimi in glucosio, fruttosio e idrati di carbonio, che normalmente vengono metabolizzati dall’animale e trasformati in altri composti (ATP), elementi indispensabili per la produzione energetica. Appena i tessuti dell’animale entrano in contatto con questa soluzione di zuccheri, i carboidrati penetrano per pressione osmotica all’interno, ottenendo in questo modo un miglioramento della produzione di energia delle alghe simbionti. Tutto questo secondo un ragionamento teorico. La domanda da porci è se questo tipo di trattamento abbia senso da un punto di vista scientifico, e se in qualche modo possa essere addirittura dannoso per gli animali. Io ritengo che il trattamento esposto, che negli esperimenti da me condotti si è rivelato efficace, risulti almeno per le osservazioni fin qui effettuate, come non pericoloso. Lei che cosa ne pensa?
Io penso che i procedimenti esposti siano ampiamente corretti. Queste conchiglie hanno bisogno di glucosio, ed il bagno di zucchero lo fornisce alle alghe simbionti stabilizzando gli scambi organici. Quali influenze possano avere in questa direzione gli aminoacidi non mi é noto, tuttavia anche il dosaggio di piccole quantità di aminoacidi potrebbe avere senso. Comunque, per ragioni di biodisponibilità, impiegherei Glucosio (destrosio) invece del saccarosio (zucchero comune).
Come procedere con il bagno di glucosio:
Dell’acqua marina (acqua di acquario) viene immessa in un contenitore aggiungendo del Glucosio (destrosio). Dosaggio: un cucchiaio raso da caffè in 2 litri di acqua. La Tridacna deve rimanervi per circa 60 minuti. Ripetere questo trattamento per almeno tre giorni consecutivi. Tuttavia è vivamente sconsigliato di sottoporre a questo trattamento animali sani e ben ambientati, per cercare di forzarne in qualche modo la crescita. Questo provocherebbe sicuramente più danni che benefici. Applicare il trattamento esclusivamente ad animali che mostrano evidenti sintomi di stress da trasporto e da deficit di energia.