Ricky mi
13-09-2015, 20:21
Anche quest’anno la meta scelta per le nostre vacanze si trova in Asia, un continente che difficilmente riusciamo ad evitare!
Il bello dell’Asia per noi è che è facilmente esplorabile zaino in spalla, ogni anno, infatti, prenotiamo solo il volo e, una volta arrivati a destinazione, ci lasciamo ispirare dai luoghi e dalle persone che incontriamo per scegliere le tappe successive del nostro viaggio. Questo per noi è l'unico vero modo per assaporare la reale cultura del posto.
L'Indonesia è uno Stato composto da 17.507 isole, è il più grande arcipelago del mondo, si estende per oltre 5mila miglia da Ovest a Est tra l'Asia e l'Australia. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti è il quarto Paese più popoloso del mondo e il più grande Paese musulmano.
A differenze dei paesi che abbiamo visitato negli ultimi anni (Malesia, Thailandia, Sri Lanka) è ancora molto vantaggioso viaggiare in Indonesia in questo momento: il cambio è favorevole e ci si può concedere il lusso a prezzi accessibili.
Dopo quasi 17 ore di volo atterriamo a mezzanotte a Denpasar nell’aeroporto di Bali con volo Qatar Airways, la stanchezza si fa sentire ma decidiamo comunque di raggiungere in taxi la prima tappa del nostro viaggio: Ubud
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Bali e’ diventata una isola “colonizzata” da 2 milioni di visitatori l’anno, i quali portano con sè i pro e i contro del turismo di massa. Se volete godere a pieno della bellezza di quest’isola vi consigliamo assolutamente di evitare mete come Kuta, paradiso (o forse inferno) pieno di bar, club e frequentato solamente da turisti occidentali. Ubud è considerata il centro culturale di Bali: la pittura, l'arte tessile, le sculture tradizionali in legno e l'artigianato in argento sono il suo punto di forza. Non occorre molto tempo per accorgerci che siamo in un posto magico; numerosi e splendidi templi induisti, foreste abitate da macachi e per le vie trafficate del centro bellissimi portoni intarsiati in legno nascondono tipiche case balinesi immerse in verdi cortili dalla bellezza sconvolgente.
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Noleggiamo un motorino, lasciamo il caos del centro città e ci muoviamo verso nord. Man mano che ci allontaniamo dal centro incontriamo i paesaggi mozzafiato delle risaie a terrazza.
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Ad Ubud non manca inoltre l’occasione di rilassarsi con un massaggio balinese (senza happy ending, non pensate male!), un corso di cucina locale, un giretto al mercato e tante cenette squisite.
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Ad Ubud abbiamo soggiornato in una piccola guesthouse con poche camere all’interno di un giardino meraviglioso con piscina.
Dopo avere trascorso 4-5 giorni nell’entroterra sentiamo che il richiamo del mare vince su tutto e decidiamo di trasferirci sulla prima delle due isole su cui abbiamo deciso di ‘campeggiare’: Gili Layar.
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Ci dirigiamo quindi al porto di Padang Bay e dopo ‘appena’ 10 ore tra barca, macchina e poi di nuovo barca arriviamo in un piccolo paradiso.
Gili Layar è un minuscolo atollo corallino il cui giro intorno si compie in meno di un’ora e si trova a sud-ovest dell’isola di Lombok.
A differenza di Bali che è prevalentemente Induista, Lombok è quasi totalmente musulmana con alcune zone molto estreme.
Come ben si sa la religione musulmana influenza molto lo stile di vita del suo popolo, la preghiera detta i ritmi della giornata, cibo e alcool sono limitati e notiamo dagli sguardi dei locali che noi occidentali non siamo proprio visti bene.
L’unico posto per dormire è una struttura con 5 bungalow senza acqua corrente e senza elettricità, il posto ideale per dimenticarsi di tutto e tutti.
La nostra vita è scandita dal sole e dall’alternarsi delle maree. Al mattino ci alziamo prestissimo, verso le 06.00 e appena sorge il sole cominciamo a fare snorkeling, il mondo sommerso è incontaminato, purtroppo è sempre più difficile trovare posti in cui la presenza dell’uomo ne abbia preservato l’integrità!
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Questo il nostro bungalow e il bagno esterno
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Trascorriamo un’intera settimana in questo angolo di paradiso, torniamo sulla terraferma e ci dirigiamo verso l’ultima tappa della nostra vacanza: Gili Meno.
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Gili Meno si trova a nord-ovest di Lombok, in mezzo a due sorelle Gili Trawangan e Gili Air.
Purtroppo la differenza rispetto all’isola visitata prima si nota subito: è decisamente più turistica, ma riusciamo comunque a trovare una sistemazione lontano da tutto e tutti.
Passiamo un’altra settimana qui, dove l’unico sforzo delle nostre giornate è nuotare per circa 250 mt dalla spiaggia, fino alla barriera e fare il bagno assieme a tartarughe giganti!4chsmu1
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Nonostante l’isola sia un po’ sfruttata ma soprattutto poco preservata riusciamo comunque a trovare degli aspetti positivi:
acque turchesi e giardini di corallo per fare un buon snorkeling a sud ovest, un centro di allevamento di tartarughe marine che le accudisce dalla nascita fino agli 8 mesi di vita, le birre Bintang ghiacciate gustate davanti a splendidi tramonti!
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L’Indonesia è un paese molto vario e ricchissimo di posti splendidi, presenta purtroppo qualche difetto:
nel corso degli ultimi vent’anni i governi si sono arricchiti vendendo tantissimi terreni agli occidentali entrando in un meccanismo di costruzione e sfruttamento senza controllo;
la religione purtroppo a volte è un limite molto forte, le tensioni etnico-religiose sono all’ordine del giorno, in più è un paese tenuto in condizioni di arretratezza e ignoranza. In tutto il Paese sussiste il rischio di attentati, e sequestri ai danni dei turisti (ci hanno spiegato che nella zona sud di Lombok è tutt’ora rischioso addentrarsi, anche sulla prima isola abbiamo trovato pescatori muniti di kalashnikov e non ci siamo spiegati il perché uno debba andare a pescare armato!?)
Gli spostamenti sono spesso lunghi e mal organizzati.
Nonostante tutto consigliamo vivamente di andarci, una delle emozioni forti infatti che abbiamo portato con noi da questo viaggio è stato il fatto di esserci sempre sentiti come a casa nostra in questo lontano paese… la gente , la natura i ritmi lenti ma in perfetta sintonia con la vacanza sono stati veramente un toccasana dopo un lungo periodo stressante di lavoro !!!
Dopo 21 giorni di spensierato relax … la nostra avventura finisce…
Siamo quasi stupefatti per esserci riappropriati della nostra serenità, per aver visto un sorriso sempre presente sui nostri volti…. Forse la vita frenetica che viviamo nel nostro paese o forse la gioia di queste persone incontrate in Indonesia..chi lo sa…sta di fatto che prima o poi noi lì…ci ritorneremo!!!
Il bello dell’Asia per noi è che è facilmente esplorabile zaino in spalla, ogni anno, infatti, prenotiamo solo il volo e, una volta arrivati a destinazione, ci lasciamo ispirare dai luoghi e dalle persone che incontriamo per scegliere le tappe successive del nostro viaggio. Questo per noi è l'unico vero modo per assaporare la reale cultura del posto.
L'Indonesia è uno Stato composto da 17.507 isole, è il più grande arcipelago del mondo, si estende per oltre 5mila miglia da Ovest a Est tra l'Asia e l'Australia. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti è il quarto Paese più popoloso del mondo e il più grande Paese musulmano.
A differenze dei paesi che abbiamo visitato negli ultimi anni (Malesia, Thailandia, Sri Lanka) è ancora molto vantaggioso viaggiare in Indonesia in questo momento: il cambio è favorevole e ci si può concedere il lusso a prezzi accessibili.
Dopo quasi 17 ore di volo atterriamo a mezzanotte a Denpasar nell’aeroporto di Bali con volo Qatar Airways, la stanchezza si fa sentire ma decidiamo comunque di raggiungere in taxi la prima tappa del nostro viaggio: Ubud
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Bali e’ diventata una isola “colonizzata” da 2 milioni di visitatori l’anno, i quali portano con sè i pro e i contro del turismo di massa. Se volete godere a pieno della bellezza di quest’isola vi consigliamo assolutamente di evitare mete come Kuta, paradiso (o forse inferno) pieno di bar, club e frequentato solamente da turisti occidentali. Ubud è considerata il centro culturale di Bali: la pittura, l'arte tessile, le sculture tradizionali in legno e l'artigianato in argento sono il suo punto di forza. Non occorre molto tempo per accorgerci che siamo in un posto magico; numerosi e splendidi templi induisti, foreste abitate da macachi e per le vie trafficate del centro bellissimi portoni intarsiati in legno nascondono tipiche case balinesi immerse in verdi cortili dalla bellezza sconvolgente.
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Noleggiamo un motorino, lasciamo il caos del centro città e ci muoviamo verso nord. Man mano che ci allontaniamo dal centro incontriamo i paesaggi mozzafiato delle risaie a terrazza.
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Ad Ubud non manca inoltre l’occasione di rilassarsi con un massaggio balinese (senza happy ending, non pensate male!), un corso di cucina locale, un giretto al mercato e tante cenette squisite.
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Ad Ubud abbiamo soggiornato in una piccola guesthouse con poche camere all’interno di un giardino meraviglioso con piscina.
Dopo avere trascorso 4-5 giorni nell’entroterra sentiamo che il richiamo del mare vince su tutto e decidiamo di trasferirci sulla prima delle due isole su cui abbiamo deciso di ‘campeggiare’: Gili Layar.
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Ci dirigiamo quindi al porto di Padang Bay e dopo ‘appena’ 10 ore tra barca, macchina e poi di nuovo barca arriviamo in un piccolo paradiso.
Gili Layar è un minuscolo atollo corallino il cui giro intorno si compie in meno di un’ora e si trova a sud-ovest dell’isola di Lombok.
A differenza di Bali che è prevalentemente Induista, Lombok è quasi totalmente musulmana con alcune zone molto estreme.
Come ben si sa la religione musulmana influenza molto lo stile di vita del suo popolo, la preghiera detta i ritmi della giornata, cibo e alcool sono limitati e notiamo dagli sguardi dei locali che noi occidentali non siamo proprio visti bene.
L’unico posto per dormire è una struttura con 5 bungalow senza acqua corrente e senza elettricità, il posto ideale per dimenticarsi di tutto e tutti.
La nostra vita è scandita dal sole e dall’alternarsi delle maree. Al mattino ci alziamo prestissimo, verso le 06.00 e appena sorge il sole cominciamo a fare snorkeling, il mondo sommerso è incontaminato, purtroppo è sempre più difficile trovare posti in cui la presenza dell’uomo ne abbia preservato l’integrità!
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Questo il nostro bungalow e il bagno esterno
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Trascorriamo un’intera settimana in questo angolo di paradiso, torniamo sulla terraferma e ci dirigiamo verso l’ultima tappa della nostra vacanza: Gili Meno.
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Gili Meno si trova a nord-ovest di Lombok, in mezzo a due sorelle Gili Trawangan e Gili Air.
Purtroppo la differenza rispetto all’isola visitata prima si nota subito: è decisamente più turistica, ma riusciamo comunque a trovare una sistemazione lontano da tutto e tutti.
Passiamo un’altra settimana qui, dove l’unico sforzo delle nostre giornate è nuotare per circa 250 mt dalla spiaggia, fino alla barriera e fare il bagno assieme a tartarughe giganti!4chsmu1
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Nonostante l’isola sia un po’ sfruttata ma soprattutto poco preservata riusciamo comunque a trovare degli aspetti positivi:
acque turchesi e giardini di corallo per fare un buon snorkeling a sud ovest, un centro di allevamento di tartarughe marine che le accudisce dalla nascita fino agli 8 mesi di vita, le birre Bintang ghiacciate gustate davanti a splendidi tramonti!
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L’Indonesia è un paese molto vario e ricchissimo di posti splendidi, presenta purtroppo qualche difetto:
nel corso degli ultimi vent’anni i governi si sono arricchiti vendendo tantissimi terreni agli occidentali entrando in un meccanismo di costruzione e sfruttamento senza controllo;
la religione purtroppo a volte è un limite molto forte, le tensioni etnico-religiose sono all’ordine del giorno, in più è un paese tenuto in condizioni di arretratezza e ignoranza. In tutto il Paese sussiste il rischio di attentati, e sequestri ai danni dei turisti (ci hanno spiegato che nella zona sud di Lombok è tutt’ora rischioso addentrarsi, anche sulla prima isola abbiamo trovato pescatori muniti di kalashnikov e non ci siamo spiegati il perché uno debba andare a pescare armato!?)
Gli spostamenti sono spesso lunghi e mal organizzati.
Nonostante tutto consigliamo vivamente di andarci, una delle emozioni forti infatti che abbiamo portato con noi da questo viaggio è stato il fatto di esserci sempre sentiti come a casa nostra in questo lontano paese… la gente , la natura i ritmi lenti ma in perfetta sintonia con la vacanza sono stati veramente un toccasana dopo un lungo periodo stressante di lavoro !!!
Dopo 21 giorni di spensierato relax … la nostra avventura finisce…
Siamo quasi stupefatti per esserci riappropriati della nostra serenità, per aver visto un sorriso sempre presente sui nostri volti…. Forse la vita frenetica che viviamo nel nostro paese o forse la gioia di queste persone incontrate in Indonesia..chi lo sa…sta di fatto che prima o poi noi lì…ci ritorneremo!!!